29/12/07

Verità di bilancio

Inevitabilmente, l'avvicinarsi del capodanno porta al bilancio - quanto meno! - dell'anno appena trascorso. Nei casi peggiori, ci si lascia prendere la mano e si finisce col fare il bilancio di un periodo di tempo più lungo...

In questo terz'ultimo giorno del 2007, voglio guardarmi indietro.
Mi viene da piangere.
Provo a guardare avanti.
Mi viene da suicidarmi.

E vabbè...

Tirando un po' le somme, credo che la vera novità di questo anno sia stato il termine dell'allattamento al seno (nel maggio scorso) e l'inizio della pillola anticoncezionale (da luglio).
Giusto il tempo di apprezzare queste due novità che la dicono lunga sulla qualità della mia vita, sugli aspetti sorprendenti, entusiasmanti e avvincenti delle mie giornate, che mi rendo conto che la interromperò. Finisco questa scatola e basta.
E' tempo di bilanci, l'ho detto, e considerando il rapporto rischi/benefici, alla fine non ne vale la pena. Mio marito ed io non siamo certo più quei mandrilloni di un tempo, quando ci appartavamo in ogni anfratto, ci ritagliavamo i fine settimana, ci avvinghiavamo nelle case materne, con l'orecchio teso all'ascensore ed i vestiti lì a portata di mano, pronti a salvare la faccia e fingere che "non è come sembra".
Di certo la pillola è stata l'ideale quando eravamo fidanzati, ormai non vale più la pena di rischiare così tanto in salute.

E paradossalmente, questa potrebbe essere la novità entusiasmante del prossimo 2008. E allora mi viene sempre di più da piangere.

Ma ritorniamo ai bilanci. Perché è facile lamentarsi del proprio presente, ma chissà perché nessuno dice mai "quale" vorrebbe che fosse il suo presente.

Il mio presente utopico.
Non riesco a pensare a nulla che cambierei del mio presente. Mia figlia è l'avvenimento più forte che ci sia mai stato in tutta la mia vita. E' la principale fonte dei miei guai, fisici e mentali, dei miei malumori, della mia stanchezza, della mia frustrazione, dei miei momenti di sconforto. Ma non rinuncerei ad un solo istante della sua vita.
Il lavoro. Beh, ho deciso di metterci una croce sopra quando ho "stabilizzato" la mia relazione col mio attuale marito. Gli ho detto "So che sei intelligente e capirai quello che sto per dirti, ma mi fai venire voglia di fare la casalinga"
E così è stato.
Sognavo lo spettacolo, studiavo per lo spettacolo. Mi sarei fatta cementare i piedi dentro un teatro.
Ma non è un mestiere per chi ha bisogno di un lavoro. Anche solo per lo studio (comprendendo la riduzione per studenti) spendevo comunque una cifra in biglietti di teatro. E troppo spesso mi dovevo limitare ad ascoltarmi i cd dell'istituto universitario, e fotocopiarmi le partiture, e guardarmi le opere in dvd. Mi si sarebbe richiesto un impegno economico che avrebbe reso ridicoli i salti mortali che stavamo facendo per il mutuo della casa. E così ho lasciato perdere. Ma non rimpiango la scelta che ho fatto, anzi! Guardando la mia casa, il mio matrimonio, mia figlia... non posso far altro che ringraziare di aver avuto una simile fortuna.
Ma ogni tanto non posso fare a meno di pensarci.... a come sarebbe stato.... a cosa sarei stata... e in periodi di bilanci mi capita spesso.
Però ho inseguito a lungo mio marito, prima di "acciuffarlo" definitivamente, e quando l'ho preso non ho lasciato che mi sfuggisse di nuovo.

Mi fai venir voglia di di fare la casalinga.

Credo che non avrei mai saputo esprimere il mio amore meglio di così.
Talvolta mi chiedo se lui se ne sia mai reso conto.

Ma tant'è. Anno nuovo, vita nuova. Facciamo un respiro profondo e speriamo bene.

Saturazione

Guai a chi mi parla di torte al cioccolato! Ho appena finito l'ultimo pezzo di quella per celiaci rimasta dalla festa di compleanno di mia figlia. Basta.

Burp!

Finalmente abbiamo finito tutti gli avanzi del pranzo di Natale.
Ma oggi che giorno è? COOOOOOOOOOOOOOOOOOOOSA??? Già solo dopodomani si tornerà a mangiare???

...sigh...

24/12/07

Due anni

Due anni son tanti, se ci si pensa bene. Ma sono davvero pochissimi, se si fa una più attenta riflessione.
Hai solo due anni ma riesci a tenere completamente in mano tutta una famiglia. Hai solo due anni e già parli, fai frasi complesse, esprimi concetti complicatissimi, complementi di luogo e di tempo (anche se approssimativi) avverbi, complementi di termine e di specificazione. Distingui perfettamente "te stessa" dagli altri e usi con sicurezza "io" e "me". Esprimi opinioni e giudizi, fai complimenti agli altri ("Mamma ma come sei elegante con questa maglietta coi fiorellini!!").
Riconosci le vecchie canzoni, come "Volevo un gatto nero", "Quarantaquattro gatti", "Il pulcino ballerino" già dal primo accordo... roba che sarebbe da mandarti a Sarabanda.
Sai a memoria alcune poesie, molti libri di Giulio Coniglio, e tutti gli script dei cartoons dei Peanuts. Quando balli fai "Come Piperita Patty con Charlie Brown, nella puntata di capodanno".

Hai due anni, figlioletta mia.
E due anni fa, esattamente a quest'ora, io pregavo per te e perché stessi bene. Per ché eri nata da solo 4 ore ma avevi già scopetrto sulla tua pelle che la vita non è affatto facile, che il mondo liquido e caldo della pancia della mamma non sarebbe tornato mai più, e che fuori da lì la vita era difficile e complicata, e l'aria bruciava dentro i polmoni.
Io pregavo, perché sebbene mi avessero detto che andava tutto bene, non riuscivo a crederci in pieno. Non ti avevo nemmeno ancora vista, se non un attimo, di sfuggita, in sala parto, prima che ti portassero in neonatologia.
E questi, figlia mia, sono momenti e pensieri che mi segnano ancora l'esistenza. Un trauma che non supererò mai. Mai dimenticherò la faccia dell'ostetrica, mentre cercava di ricucirmi i pezzi, che chiede alla pediatra "C'è qualche problema?".
Poi è come se si fosse fatto il silenzio, dentro e fuori di me. Chiedevo che problema ci fosse e nessuno mi dava retta. L'ostetrica non si raccapezzava coi punti e ha dovuto chiamare il ginecologo, ed io ancora che chiedevo "Ma cos'è successo alla bambina? C'è qualche problema?" e niente, tutti lì a ravanarmi tra le gambe, per una complicazione di cui a me non importava nulla. Non riuscivano a suturarmi, ma io pensavo che volevo solo sapere che tu stavi bene. E nessuno mi dava retta, e tuo padre era uscito insieme all'infermiera, seguendoti.

Ed è stato inutile che poi si siano prodigsati tutti a dire che andava tutto bene, che era stato un problemino da nulla, niente di grave, si risolverà da solo e così via...
Mi hanno rubato il tuo primo sguardo, e nessuno me lo restituirà mai.

Ti ho vista solo alle 6 del mattino, quando mi sono alzata e mi son fatta quei 20 metri che mi pesavano come 200 chilometri, per arrivare a neonatologia e poterti, almeno, vedere. Eri bellissima, e adesso lo sei ancora di più, ma la paura che ho avuto non la dimenticherò mai.

Adesso sei qui, bellissima, grande, intelligente e meravigliosa... forse un po' troppo birichina, ma senza dubbio stupenda. Adesso sei qui, a distanza di due anni, a dire che per oggi qualunque scritta è "Buon compleanno", e allora io sono qui a dirti che è davvero così, perché ogni parola, ogni lettera, ogni istante di questo post è per te.
Buon compleanno, bambina mia.

21/12/07

Il ricamo orfano

Doveva essere una copertina per un quadernetto, da regalare a mia madre.  Ma si è rovinata la tela (e non costringetemi a rinnovare il dolore raccontandovi *come*.... sigh.... sob.... sob..... sigh.....).
Sta di fatto che adesso è un quadratino di circa 7 X 12 cm, e non so che farne.

Suggerimenti?

19/12/07

Musica, maestro!

Stasera mio marito è alla cena natalizia coi colleghi... la bambina è molto raffreddata ed io sono rimasta a casa.
Sola.

Questa casa è davvero molto silenziosa dopo il calar delle tenebre. Viviamo in quartiere del centro storico, dove la bambina, per fortuna, abbassa l'età media degli abitanti, portandola a 68 anni.

La vita inizia il suo brulichio prima dell'alba, e non sempre siamo noi i primi a svegliarci qui intorno.... Verso le 5 e mezza passa il signore del latte fresco... o per meglio dire, esce di casa, col suo ape piaggio di duemila anni fa... probabilmente si arrampica in collina dove ha le bestie, le munge, per poi tornare in paese in mattinata.
Poi alle 7 suonano le prime campane della chiesa, e allora tutta la strada si sveglia, e le vecchiette escono fuori, come le lumachine dopo la pioggia, imbacuccate e raggrinzite, per rispondere alla chiamata delle campane ed iniziare per bene la giornata.
C'è la signora che ogni mattina, alle 7.40, passa sotto il nostro balcone con due sacchetti della spesa. Il giorno in cui non la vedrò passare mi piglierà un colpo.

E poi tutto il resto della città si riversa dalle mie parti, passano gli ambulanti, quelli del pesce, quelli della verdura, quelli che vendono pigiami, lenzuola, tovaglie, secchi, stracci e manici di scopa. Ed è tutto un grido, un chiacchiericcio, le mamme che portano i bambini al catechismo, le sartine che vanno nella merceria sotto casa, due vicini che si fermano a scambiare quattro parole, bambini che si rincorrono in bicicletta, e persino la banda del paese, che si esercita proprio nel salone parrocchiale della chiesa.

Ma la sera cala il silenzio.
C'è solo il ronzio della radiolina attraverso la quale sento mia figlia, ogni tanto, tossire, o lamentarsi, girarsi e rigirarsi... poco fa ce l'aveva con Sally, immagino fosse la sorellina di Charlie Brown...

Silenzio.

Vorrei accendere la tv, ma perché non provare a fare il bis di quella meravigliosa esperienza di qualche giorno fa?
Prendo in mano i miei ricami ancora incompleti, ma stavolta mi butto sul jazz.
Keith Jarret. The Koln concert.

Musica maestro.

Un giochino simpatico

L'indirizzo è questo http://0.xmau.com/
Vi si aprirà una pagina col numero 1. Ci cliccate sopra e comincia il gioco vero e proprio. Ogni numero, nel modo in cui appare nella pagina, vi da la "chiave" per trovare il modo in cui deve apparire il numero successivo. Questa "chiave" va scritta nella barra degli indirizzi, per arrivare direttamente alla pagina del numero successivo.
Bene, speravo di riuscire a spiegarlo chiaramente, invece mi sembra di averlo reso più complicato di quel che è...
Comunque, giocando sarà chiarissimo il meccanismo...

Io sono ferma al 14, ossia non ho trovato la chiave per passare al 15.... e voi? :-)

18/12/07

La paura pallida

E' stato un botto spaventoso. Ho guardato in faccia mia figlia e l'ho vista impallidire.
Le era caduto il coperchio della cassapanca sulla mano.
La prima cosa che ho pensato è stata: "Le è saltato il dito". Le ditina piccole e tenere, schiacciate dal coperchio pesantissimo di legno che cade proprio "sul taglio" delle pareti della cassapanca.

Ho aperto il coperchio, mentre la bambina aveva iniziato a piangere, e le dita erano ancora tutte lì. Allora ho pensato, vedendo il pollice rosso che cominciava a gonfiare "Se l'è rotto".

E di corsa in cucina, due rampe di scale fatte in tre salti con le urla della bambina nelle orecchie, esattamente come se fosse una sirena dell'ambulanza...

Ghiaccio.

Per fortuna teniamo sempre una ben nutrita scorta di ghiaccio, compreso l'anello che si raffredda per i dentini dei piccoli.... che sul pollice non faceva effetto, ma dato in bocca alla bambina le ha dato quantomeno conforto spirituale.

Il pollice tenuto "a panino" tra due blocchetti di ghiaccio. La bambina smette di piangere, e da un lato la cosa mi tranquillizza, ma dall'altro mi dico che il ghiaccio serve proprio a quello, a far cessare il dolore.

Nel frattempo penso a quanto possa essere pericolosa una frattura di un dito a quest'età... il pollice destro poi! E se l'articolazione restasse compromessa? E se dovessero operarla? E se non riuscisse mai più a muovere bene il ditino?

Ogni tanto controllo il gonfiore. L'arrossamento, ormai, sembra causato dal freddo, e il dito non mi sembra più gonfio. Controllo l'altro, quello illeso, e mi sembrano uguali. Quindi provo a toccarlo.
Le chiedo se le fa male e lei mi racconta di nuovo tutta la storia, che la cassapanca ha fatto BUM e la mano si è fatta male e la cassapanca non si tocca. Nel frattempo provo a muovere delicatamente il dito e lei non piange: non le fa male. Inoltre lo piega anche... ma non vuole che lo piego io, forse è ancora un po' indolensito... le do in mano un giochino e lei lo afferra subito, piegando il pollice  e giocando....

La stanchezze e la disperazione, le rinunce, la frustrazione, il sonno rubato, i pensieri canalizzati, il tempo libero scomparso, la vita lavorativa messa nel dimenticatoio, la vita privata che fa i salti mortali per sopravvivere.... ogni cosa perde il suo significato quando si ha paura per la salute del proprio figlio.

A distanza di un paio d'ore controllo con attenzione il dito: è normale. Non ha nemmeno un livido. E allora mi dico che è vero che i bambini hanno gli Angeli custodi.

14/12/07

Le gioie della maternità

Vorrei mettermi a letto e svegliarmi dopodomani.

13/12/07

La barcarola di Mendelssohn

Mi è venuta la nostalgia, quella vera. Per fortuna ho un cd-rom di backup del mio vecchio hard-disk, della mia vita precedente...
Incredibile, ripensando al modo con cui mi sono registrata... col vecchio portatile e il microfono.... da sola, tant'è che si sentono anche i miei passi, prima e dopo del pezzo. Certo la qualità non è un granché, e nemmeno l'esecuzione, a dire il vero...

Mi son sentita strana, stamattina, riascoltandomi a distanza di praticamente 10 anni o quasi (doveva essere il '99 ma non ne sono certa). Oggi la suonerei un po' più lenta, ad esempio, e instillandoci la maturità che ho acquisito in questo tempo.... niente tentativi azzardati di virtuosismo... accelerati e trattenuti...

Beh, a ripensarci mi sembra assurdo che sia trascorso così tanto tempo da allora...

Beh, che dire, godetevi l'ascolto.
Lucy che, per una volta, "soffia" il pianoforte a Schroeder per suonare lei.

Felix Mendelssohn-Bartholdy - "La barcarola" Op.30 n.6.
Al pianoforte, Lucy Van Pelt.







Notturno

E' stato sublime.
Ho recuperato un vecchio cd di Chopin dei miei tempi d'oro e l'ho messo nel lettore.
Se la bambina non avesse dormito, l'avrei sparato a tutto volume, invece ho dovuto "sussurrarlo", ma è stato magnifico lo stesso.
Luci basse e notturni. Qualche valzer, una mazurca e un paio di studi. Chopin.

Un pianoforte solo, che accarezza il silenzio della stanza.

Avrei pianto di felicità.

12/12/07

La recita di Natale

Stamattina mi ha telefonato mia cognata, invitandomi per la settimana prossima alla recita natalizia di sua figlia, nonché mia nipote.

Mi son venute in mente le mie vecchie recite delle scuole elementari, quando, chissà poi perché, la maestra mi metteva sempre nel coro, e non mi ha mai fatto fare alcuna parte importante.... ma neanche secondaria... Lì, insieme agli altri, a cantare "Astro del ciel".

Mio fratello, invece, quando lo mettevano nel coro, cantava con la mano davanti alla bocca, perché si vergognava di far vedere che cantava.... Sempre stato un tipo strano, lui.

Quello che se la passava meglio di tutti, invece, è stato il fratellino piccolino, al quale è stato dato addirittura il ruolo di San Giuseppe nella famosissima recita che inizia "Consolati, Maria, del tuo pellegrinare! Siam giunti! Ecco Betlemme ornata di trofei!"

E allora, in onore a tutte le recite scolastiche che affolleranno le palestre e le aule magne delle scuole nei prossimi giorni, appiccico qua sotto una tavola di Schulz tra le mie preferite.



Beh... se ho scelto Lucy come mia seconda identità, un motivo c'è... :-)

11/12/07

Croce e delizia

"Tu sei la disperazione della mia vita..."
"La gioia..."
"Sei la gioia e la disperazione della mia vita"
"Si...."
"Ma secondo te sei  più gioia o più disperazione...?"
"....gioia!"





Certo, dialoghi come questo potrebbero anche svolgersi un paio d'ore *dopo* le 6 del mattino, senza perdere nemmeno una briciola di tenerezza, ma forse è proprio questa sua *tenerezza* che rende sopportabile una giornata che inizia prima del sorgere del sole.

Detersivi per le mie mani

Le mie mani implorano pietà! Urlano straziate, piangono e si disperano.
Possono scrivere sulle etichette tutto ciò che vogliono: senza tensioattivi, con vitamina E, arricchito con amido più, aggiunta di crema idratante, latte burro e uova, ma i detersivi per i piatti mi scorticano la pelle delle mani. Tutti. Indistintamente. Quelli da 50 centesimi il bidoncino da 5 litri, fino a quelli da 3 euro il flacone da 250 ml.

Le mie mani piangono e mi chiedono una goccia di pappa reale, come fosse ossigeno in fondo all'oceano.

Vado.

09/12/07

Che la festa abbia inizio...

Per me, il *Natale* sono le luci gialle dell'albero che illuminano i rametti verdi. Esattamente quell'immagine.
E adoro le sere passate a guardare l'intermittenza delle luci, aspettando il giallo.




Forse perché l'albero di vent'anni fa, a casa dei miei, aveva prevalenza di luci gialle. E le lampadine erano enormi, in confronto a quelle che ci sono adesso, e avevano un nome ridicolo: piselline.
E bisognava fare attenzione, a non farle battere, perché si fulminavano e se si fulminava una sola, l'intero filo non si accendeva più. E la lucina dell'intermittenza era una lampadina bianca, col filamento di due metalli, che quando riscaldava da un lato staccava il contatto e apriva il circuito, e tutto il filo si spegneva... poi si raffreddava e il circuito si richiudeva, illuminandosi. E l'intermittenza era davvero random: poteva stare spenta anche due tre secondi, oppure solo pochi istanti.
Adesso ci pensano le centraline elettroniche a regolare l'intermittenza e il gioco di luci. E le lampadine non si fulminano mai.

Ho nostalgia del mio vecchio Natale, negli anni '80-'90. Ho nostalgia dei regali firmati "Naj Oleari", e dei giochi di società con cui passavo la serata, insieme ai miei fratelli e ai ragazzini che abitavano nel mio stesso palazzo.

Mi hanno rubato quella poesia, e non so a chi dar la colpa.

07/12/07

La tazzina passo a passo

Ieri, complice mio marito, ho fatto un'altra tazzina e, siccome ho trovato un modo per me migliore per mettere la fodera interna che non sia il cucirla a mano, mi son decisa a fare anche il "servizio fotografico".


Innanzi tutto preparo le stoffe da utilizzare



Poi ritaglio le tre parti della tazzina


Le cucio tra di loro


Quindi ritaglio "su misura" l'imbottitura. Quella che utilizzo io è sintetica e la vendono in merceria a fogli da 50X70 cm


Centrando bene la tazzina sull'imbottitura ripasso lungo le cuciture precedenti per fermare l'imbottitura alla stoffa


Quindi aggiungo il merletto



Poi preparo il manico, tagliando una striscia di tessuto e cucendolo in due. Con l'aiuto di una matita, lo rivolto e lo riempio di ovatta


Ritaglio dalla stoffa per la fodera le due metà, leggermente più piccole delle metà delle tazzine e le cucio alla cerniera, mantenendomi "bassa" (ossia verso il bordo della fettuccia) e soprattutto sul dritto, in modo che, una volta finita, guardando l'interno la fodera risulti cucita "sotto" la fettuccia



Quindi cucio le mezze tazzine sulla cerniera


Questo è "il fuori" della tazza



e questo è il "dentro"


Adesso viene il bello: cucio le due metà della fodera *solo sui lati*, lasciando il fondo scucito


E soprattutto ricordandomi di aprire la cerniera (non sempre me lo ricordo...) in modo che alla fine risulti così. Imbastisco il manico su una delle due metà della tazzina. Bisogna ricordarsi di lasciare il manico verso l'interno della superficie (così com'è nella foto). Diverse volte mi è toccato scucire perché l'avevo messo al contrario!


Quindi si passa a cucire le due metà della tazzina (facendo attenzione al manico!!)


Et voilà, attraverso il fondo aperto della fodera e la cerniera aperta è possibile rivoltare il tutto


Quindi adesso tocca alla fodera. Ripiego i bordi verso l'interno


e li cucio, mantenendomi più esterna possibile


Ed ecco l'interno. Certo la cucitura è un po' più evidente, ma per quel che riguarda me e la mia manualità, è molto più facile che applicare la fodera dopo, a mano. Alcuni piccoli aggiustamenti a mano poi li faccio, ma nulla in confronto...


Ed ecco la nostra tazzina!

Al contrario del tutorial di pezzedimondo, ho impiegato mooooooooooooooolto più tempo a fare la tazzina che a scrivere questo post! :-) perché per trovare il modo "ideale" per applicare la fodera, l'ho dovuta fare e disfare tre volte.
Il più contento è stato mio marito :-P

05/12/07

Ho ricevuto il primo regalo di Natale

Mi sono iscritta ad uno scambio di regalini sul blog di Mary ed oggi ho ricevuto quello mio da parte di Marcy
Nel complesso: un sacchettino ricamato e confezionato da lei, due matassine di moulinè, dei bottoncini decorativi (fatti a mano da lei!!!) che raffigurano i Peanuts e un kit per un segnalibro.

Ecco il sacchettino:
Ed ecco i bottoncini:
Giuro che quando li ho visti ho avuto un sobbalzo! Mi sono davvero emozionata! Mi aveva detto che era capace di fare i bottoncini a mano (per me è magia), ma non credevo che avrebbe scelto questo soggetto! Insomma ero davvero emozionata e un po' commossa!

E' stato bellissimo! Marcy è, per me, una perfetta sconosciuta, ma ha dato l'impressione di conoscermi da sempre.... non so come spiegarlo... ma fa un certo effetto ricevere da una sconosciuta un regalo così carino, simpatico e col cuore e che, soprattutto, va a toccare così bene certe corde del mio animo!
La ringrazio ancora, pubblicamente, per il persiero, per i regalini, per la sopresa.... ma soprattutto per l'emozione che mi ha fatto provare!

Mia figlia mi fa paura

Mentre mangia la pasta (ormai da sola) fa l'appello di tutti i suoi bocconi:
"E questo è il cacciatore....... e questo è la nonna..... e questo è il gatto di cappuccetto rosso...."
Allora le dico "Ma che fai? Ti stai mangiando tutti??? Come il lupo???"
E lei tutta contenta "Si!" E poi mi si avvicina con la bocca spalancata "Aaaaaaaaaaahm!"

...stanotte avrò di sicuro gli incubi...

Ne ho fatte altre due!

Credo che riempite di cioccolatini e/o caramelline possano essere un simpatico (e tutto sommato economico) regalino natalizio per le femminucce della mia famiglia.

03/12/07

Una tazzina particolare

Allibisco! Ho seguito questo tutorial e sono riuscita a realizzare questa pochette a forma di tazzina da the.


Ma la cosa che mi ha entusiasmato più di tutte è stata la facilità con cui ho applicato la cerniera! IO!!! LA CERNIERA!!! CON LA MACCHINA DA CUCIRE!!!
Io che ho *smontato* il piedino della macchina da cucire!!!

...ormai non mi ferma più nessuno: ho figurativamente "aperto il cofano" della macchina da cucire ed ho avuto il coraggio di ficcarci dentro le mani......... non mi ferma più nessuno...............................
Non vedo l'ora di smontare il piedino e fare la prova del ricamo!!! :-D

02/12/07

La sirena

Ho letto l'ultimo romanzo di Camilleri.
Non m'è piaciuto. Non sembra nemmeno un romanzo, sembra più una bozza, specialmente nella seconda parte della storia.

Bah...

Sinceramente ho sempre preferito il Camilleri "storico", rispetto a Montalbano, per quanto non posso fare a meno di lui.
Però credo che, come romanziere, Camilleri dia il meglio di sè nei romanzi storici. Il suo apice è stato "Il re di Girgenti", credo che difficilmente leggerò un romanzo che mi appassionerà così tanto anche alla decima-dodicesima lettura.
Ma anche gli altri romanzi storici sono piccole perle: uno su tutti "La concessione del telefono". Il mio romanzo preferito in assoluto prima del re di Girgenti. La suddivisione tra "Cose scritte" e "Cose dette", dove non c'è alcuna partecipazione emotiva del narratore ai sentimenti dei personaggi se non quella che trapela direttamente dalle loro parole, scritte o dette. Una forma di narrazione che è stata poi estremizzata ne "La scomparsa di Patò", vero e proprio giallo scritto e raccontato esclusivamente attraverso parole scritte, giornali, lettere anonime, biglietti, cartoline, scritte sui muri ecc. Un genio, Camilleri. Un genio che ha scritto "Il birraio di Preston" facendo in modo che i capitoli si potessero leggere in ordine sparso, senza per questo perdere nè la suspance nè il piacere della lettura e della storia. Splendido. Da rileggere, prima o poi.

Ma questa "Maruzza Musumeci" non mi è piaciuta per niente.
Comincia in maniera classica, per poi trasformarsi in un lieve "thriller"... ti tiene un po' sul filo, per qualche decina di pagine, poi smuore. E continui a leggere, nell'attesa che si riprenda, e tra poco succede qualcosa, forse tra qualche pagina, forse nell'altro capitolo, invece è un agonizzare della narrazione, si racconta sempre meno, e la storia assume sempre più la forma di riassunto.
Deludente, davvero.

Rivoglio Zosimo e Padre Uhù.

30/11/07

Sant'Andrea

Avevo detto niente piagnistei in questo blog, invece ho appena creato la categoria apposita.

Oggi è il 30 novembre, e Andrea direbbe che sono 29 anni che si chiama Andrea. Ma non lo dice, perché Andrea si è fermato anni fa, ha deciso che si sarebbe chiamato Andrea solo per 21 anni, e così è stato.

Andrea è il buco nel mio cuore.

Non dimenticherò mai la mattina del 9 marzo 2000. Il sole splendeva e l'aria profumava già di primavera, ma squilla il telefono, ed è la mia ex compagna di liceo che mi dice "Andrea è morto".

Un pezzo del mio cuore è morto insieme a lui, in quell'istante. E' diventato un buco e non si risanerà mai.
Perché il tempo passa, la vita continua e tutte le cazzate che ci si può dire a vent'anni quando muore un tuo amico, un tuo compagno di scuola, un tuo amore... Cerchi di proiettarti al futuro, hai vent'anni cazzo! Ogni giorno è qualcosa di nuovo da fare, da inventare, da scoprire. Non si può avere vent'anni e venire a sapere che lui è morto.

Quando ho chiuso il telefono ho guardato a lungo fuori dalla finestra della mia stanza. Gli piaceva molto la mia vista sul mare, diceva che ero brava a scuola perché studiavo lasciandomi ispirare dal panorama, mentre lui doveva accontentarsi della facciata del palazzo di fronte.

Ho amato Andrea. La prima volta che ho davvero amato.

Poi il tempo è passato, la vita è continuata e tutto il resto. Ma quel buco, nel mio cuore, non si chiuderà mai.
Buon Onomastico.

La luna al guinzaglio

Stamattina c'è la luna.
Mia figlia la vedeva apparire e scomparire tra i palazzi, e ogni volta esclamava "Un'altra luna!"
Ed io a spiegarle che la luna è sempre la stessa, ogni tanto si nasconde dietro un muro, dietro un palazzo, dietro un albero.... e poi spunta di nuovo, ma è sempre lei, è sempre quella.

E mi sono ricordata di una sera di tantissimi anni fa: ero in macchina con i miei e avrò avuto 6 o 7 anni, ed ho chiesto come mai la luna ci seguisse... cioè, tra tante persone, tante bambine nel mondo, perché la luna avesse scelto di seguire proprio me.

Mio padre, scienziato, mi diede la risposta "asettica": la luna è molto grande, non ci segue, è talmente grande che è possibile vederla da ogni parte del mondo.
Ed io: "Ma si muove insieme a noi!"
Niente da fare... "E' solo una tua impressione"

Qualche tempo dopo, lessi una poesia di Gianni Rodari, dolcissima, che sarebbe stata la risposta che mi sarebbe piaciuto molto ricevere quella sera.


Con te la luna è buona,
mia savia bambina:
se cammini, cammina
e se ti fermi tu si ferma anche la luna
ubbidiente lassù.

E' un piccolo cane bianco
che tu tieni al guinzaglio,
è un docile palloncino
che tieni per il filo:
andando a dormire lo leghi al cuscino,
la luna tutta notte
sta appesa al tuo lettino.


Quando mia figlia mi farà quella stessa domanda, io le risponderò così.

28/11/07

Il buongiorno di stamattina

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Mettere in ordine la casa mentre i tuoi figli sono ancora piccoli è come spalare il viale prima che smetta di nevicare.

Phyllis Diller

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Azz! Hanno inquadrato perfettamente la mia vita!!

Sillogismo notturno

Mio marito, di notte, russa.
Il lupo di Cappuccetto Rosso, nel cd allegato alla fiaba, quando ha la pancia piena di nonna e nipote, si addormenta e russa.
Stanotte mio marito russava di più del solito, perché raffreddato.
Stanotte mi chiama mia figlia allarmata: "Il lupo!"

Avrei voluto chiamare il cacciatore, ma alle 3 di notte non è reperibile.

27/11/07

Gingobbel gingobbel...

Siamo andati a casa di una mia zia, famosa per le sue stranezze d'ingenuità. Appena entriamo in casa ci accoglie un grande albero di Natale, pieno di palline colorate, festoni, code di gatto e capelli d'angelo.
"Ooooooooooooh!", esclamiamo, "Hai già fatto l'albero!"
Mia zia, a metà tra l'autocompiaciuto e l'eccitato, risponde "Si, ci mancano solo le luci!"

...


E così abbiamo dovuto *smontare* di nuovo tutte le decorazioni e mettere le luci.... perché in 49 anni, questa è la prima volta che mia zia fa l'albero di Natale da sola, senza l'aiuto dei nipoti.

25/11/07

Dormire insieme

E' una cosa dolcissima.
Si, se radicata nella consuetudine, è un'abitudine pessima, dura a levare e pesante da sopportare, ma dormire insieme a mia figlia è la cosa più dolce che esista al mondo.
Lei accoccolata, appiccicata a me, col viso sul mio collo, abbracciata, e ogni tanto mi fa una carezza e mi chiama "mammina" per capire se sono davvero io.
Il suo respiro addormentato, lento e regolare, profondo. E ogni tanto un sospiro o un piccolo mugolio che mi fa chiedere chissà che sta sognando.

Poi apre gli occhi, e la prima cosa che vede è il mio viso, e allora sorride, io lo so che sorride, lo sento, anche se ho ancora gli occhi chiusi.

Gli occhi chiusi.

Infatti lei cerca di aprirmeli a forza con le dita, esclamando "Buongiorno mamma!"
E se io fingo ancora di dormire, comincia a saltellarmi addosso, urlando "A cavallo di mamma!".

Dormire con mia figlia è una delle esperienze più dolci che faccio ogni tanto. Svegliarmi accanto a lei è quanto di più simile all'inferno esista nella mia vita.

20/11/07

Fiabe dell'orrore

Mia figlia adora le scene "pulp" delle fiabe.
Le mancano 4 giorni per compiere 23 mesi e l'unica cosa che ricorda sorridendo, della fiaba di cappuccetto rosso, è "il lupo con la pancia aperta".
O il lupo dei tre porcellini, che fugge via ululando e con la coda in fiamme.
L'altra fiaba che leggiamo spesso è "Il brutto anatroccolo", ma quello è un piagnisteo noioso e non se lo fila manco di striscio.

Non oso immaginare come reagirà alla scena della strega di Hansel e Gretel chiusa nel forno, o alla scoperta dei cadaveri delle mogli di Barbablù...

Sono sicura che, tra pochi anni, si siederà accanto al padre, sul divano, a vedersi tutti quei film orrorifici coreani che lui ama tanto. Ed io in cucina, a guardare il Tenente Colombo.

19/11/07

Nutella della vita mia

Come concludere un pranzo come si deve, senza un cucchiaino di nutella spalmato sul pane?
I miei pranzi sono già così tristi... da sola... in silenzio... Che almeno la nutella rallegri il mio pomeriggio! :-)

E poi, alla fin fine... si sa: è frutta!
E' fatta col cioccolato, che praticamente è un frutto, poi le nocciole, che sono anche loro frutta... quindi che male c'è? :-)

17/11/07

Sotto la pioggia

Sono tornata indietro di 10 anni, quando viaggiavo per l'università. Prendevo il treno e poi andavo a piedi, perché sono un po' troppo claustrofobica per lo standard massimo richiesto ai viaggiatori dalla compagnia degli autobus.
Facevo all'incirca un paio di chilometri a piedi, forse anche di più, all'andata e al ritorno, verso la stazione. Sotto il sole torrido di giugno. Sotto la pioggia implacabile di novembre.

Oggi piove, ma c'eran cose che andavano comprate, e così sono uscita.

Mani in tasca e cappuccio in testa, sotto la pioggia, beata.

Adoro la pioggia, amo camminare per le strade bagnate, anche a costo di inzupparmi fin nelle mutande...

Mi son ricordata di quel temporale, una mattina di tanti anni fa, quando sono arrivata in facoltà che gocciolavo, e mi son chiusa nel bagno delle donne e mi son piazzata sotto il soffio di aria calda dell'asciugamani. Completamente zuppa, sia io che il contenuto del mio zaino. E poi, alla fine, sono uscita asciutta solo quando tutte le lezioni erano finite.
Ricordo che ero furiosa, tutti i libri bagnati, non potevo muovermi, camminavo e facevo "ciack ciack" nelle scarpe... E gli sguardi a metà tra il divertito ed il pietoso delle altre frequentatrici del bagno.
Invece adesso ne sorrido.

Son tornata a casa molto più asciutta del previsto, ma è stato bello concedermi questa parentesi di ricordi, questa proiezione nel passato, quando molte cose andavano meglio, e molte andavano peggio.

La pioggia...

16/11/07

Nuovo template!

Ce l'ho fatta!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Mi sono modificata il template a mia immagine e somiglianza! :-)

Non dico che sia stato facile, ma temevo peggio! Alla fine in 6 ore ce l'ho fatta (e nemmeno continuative).

Mi complimento da me... :-)

Sorpresa!!!

Mio marito è ancora capace di sorprendermi! Arrivo in cucina e vedo la macchina del pane poggiata sul piano di lavoro. Mi chiedo quando mai ce l'avrò messa, perché è vero che mi ero ripromessa di fare il pane fresco invece di scongelare quello del freezer, ma non ricordavo di averla già presa.
Guardo dentro e vedo anche l'impasto.
Arriva mio marito: "Sto facendo il pane"

Cooooooooooooooooooooosa???

"Ho letto le istruzioni sul libretto, credo di aver messo tutto, d'altro canto l'importante è mettere tutto, poi la macchina fa il resto da sola, no?"

Azz! Ed è venuto anche buono!

Ogni tanto è bello rinfrescarsi la memoria e ricordarsi il perché ci si sceglie, ci si ama e ci si sposa.

La pillolina rosa della bellezza

Ieri ho detto a mio marito: vado in farmacia.
E' ancora presto, devo ricominciarla lunedì, ma ho voluto comprarla subito e metterla in bella mostra sul comodino (dove si trova di solito, così me la ricordo come ultima cosa da fare prima di spegnere la luce a dormire).
Perché almeno sono sicura che l'ho già a casa...

...perché così mi ricordo che ho scelto di prenderla...

...e la smetto di desiderare un altro bambino.

15/11/07

Come un film dell'orrore

Lalla ripeteva con la sua voce argentina "Mamma, mi annoio".
La Bimba continuava a dire con la sua voce un po' roca e graffiante "Mamma ti voglio bene"
Gigi pregava in inglese gli Angeli, perché lo accompagnassero dolcemente nel sonno, e quella sua voce motonona dava all'"Eim'n" finale il peso dell'ultima parola prima del massacro.

Mia figlia ha fatto parlare contemporaneamente tutte le sue bambole.

Ho avuto un breve istante di sconcerto, poi ho azionato il carillon del cane. La scena era perfetta.

Speriamo che le batterie si scarichino al più presto.

14/11/07

AAA blogger esperto cercasi

E così mi sono decisa a fare il gran passo (spero che non sia più lungo della gamba). Mi faccio un template personalizzato tutto-mio-solo-mio-e-legnate-a-chi-lo-copia.

Bene.

Mi son decisa.

Si, lo faccio.

Ormai ho deciso.

Si.

Ehm... non so da che parte iniziare.

E alla fine gliel'ho detto.

Tu non mi vuoi più. Sei sempre annoiato, mi stai lontano. Sembra quasi che vivi per i fatti tuoi condividendo la casa con noi, tollerandoci, come facevi coi tuoi coinquilini ai tempi dell'università.
Lui ha detto "Parliamone".

E così ne abbiamo parlato, sussurrando, a letto, nel buio, dopo l'ennesima volta che io l'ho aspettato invano per un orario decente.
Dice che si preoccupa per queste mie lamentele, leggere, lievi, sottili, appena accennate, ma frequenti. DIce che è normale che non possiamo più avere la spensieratezza degli sposini, visto che nella stanza adiacente dorme nostra figlia. Non la figlia di qualcunaltro, quella nostra. E lei ha i suoi orari, i suoi ritmi, e sarebbe bello se domani ci svegliassimo all'alba per preparare le valige e partire verso una meta indefinita, dove arriviamo ci fermiamo. Ma domani ci sveglieremo all'alba perché sarà la bambina a chiamare, a reclamare la sua colazione, la nostra attenzione e i libri di Giulio Coniglio.

Non ha capito, e glielo dico. Non sono le gite fuoriporta che mi mancano. Non è la libertà che mi manca, perché non ne ho per scelta mia, perché ho deciso di crescere in casa nostra figlia almeno fino a tre anni. Perché ha bisogno della mamma, non dei nonni o dell'asilo nido. E' di lui che sento la mancanza. Perché ce ne stiamo ognuno per i fatti suoi, anche quando non c'è la bambina ad assorbire tutta la nostra attenzione e cura. Dopo cena lui se ne va nello studio, al computer o a vedere un film. Io me ne vado a letto, a leggere, o ricamare, o giocare col portatile.
Coinquilini.

Mi guardo allo specchio: faccio schifo. Mi rendo conto di non essere più l'appetibile ragazzina di qualche anno fa, la brillante studentessa universitaria, lettrice accanita, assidua frequentatrice del teatro dell'opera, fotografa ambulante, scrittrice discreta, cuoca delicata, amante disinibita.
Ho i capelli spenti, deboli, decolorati, nei quali si mischia l'oro delle meches scolorite con l'argento delle ricrescite.
Ho gli occhi stanchi, le occhiaie e le borse: posso dire che sono due anni che non dormo per più di tre-quattro ore consecutive, e in un passato recente ho toccato il minimo storico delle due ore. In un passato meno recente stavo sveglia anche due ore consecutive tra allattamento, cambio pannolino e vani tentativi di riaddormentare un mostro che pesava solo 5 chili, ma sulla mia vita erano tonnellate.
Ho le sopracciglia mal curate.
La pelle grassa e secca, qualche brufoletto, molti punti neri.
Il seno è scomparso. Dalla gravidanza alla fine dell'allattamento ha vissuto il suo periodo più florido, ora non c'è più.
La pancia è rimasta un po' flaccida, le smagliature sono ben visibili. L'anno scorso mi ero iscritta in palestra, ma l'unica cosa che ho ottenuto è stato un peggioramento del mio mal di schiena.
Il sederone e la cellulite sono quelli di sempre, quanto meno, ma la pelle delle gambe ha dimenticato il piacere di essere liscia e depilata.
Molto appetibile, non c'è dubbio. Ma che colpa ne ho io?
Sono senza forze, fisiche e mentali, riesco a stento a sopravvivere.

Non è colpa sua, e nemmeno mia. E men che meno della bambina, che alla fine fa solo il suo mestiere di bambina.

Veniamoci incontro. Proviamo a sforzarci.
Per cominciare abbiamo ritrovato il piacere perduto dell'intimità, che è già qualcosa.
Il resto vedremo.

13/11/07

La vecchietta

Stamattina sono andata alla posta a ritirare una raccomandata. Era una multa. L'avessi saputo prima mi sarei risparmiata la fatica e il turno.
Uscendo mi chiama una signora anziana. Mi chiama "Signorina", che è una cosa che mi fa andare in estasi... :-)
Mi chiede da che parte vado e se posso aiutarla a salire le scale che portano alla strada superiore e poi aiutarla ad attraversare. Mai stata una boy scout (e nemmeno girl), ma ho sempre avuto uno spiccato senso civico, e profondo rispetto per gli altri, specie i bambini e gli anziani.
L'ho aiutata, reggendola per il braccio, mentre con l'altro si aiutava con un bastone. Da quando abbiamo iniziato la scalinata non ha fatto altro che ringraziare me e il Signore, alternativamente.
Il passo incerto e un lieve tremore nel braccio mi hanno riempito gli occhi di lacrime. Lei non smetteva di ringraziare e dire che quant'è bella la gioventù e non è vero che i giovani sono tutti disgraziati, ma ci sono quelli gentili... e quant'è bella la salute... ed io lì, con gli occhi lucidi che non riuscivo a spiccicare una parola, se non un "Ma si figuri.... per così poco... ma non è nulla..."
Alla fine l'ho accompagnata fino a casa, con quel suo passo incerto e traballante, e mi dispiace non aver potuto entrare con lei e metterla al sicuro, seduta in poltrona.

Quando mi ha salutato mi ha anche dato un bacio, ed io mi sono congedata frettolosamente, perché stavo davvero per piangere. Di tenerezza.

11/11/07

La macchina da cucire

Non so perché, ma con certi affari tecnologici sono una frana.
So usare bene il computer, riesco a dialogare alla perfezione col forno a microonde, non ho paura a prendere in mano il trapano e sforacchiare i muri, quando lavoravo in radio ero una maga del mixer, sostituire una presa è una sciocchezza che faccio ad occhi chiusi.
Ma ci sono certi affari tecnologici con cui sembra che parliamo due lingue diverse.
La regina di questa categoria è la lavatrice. Tanto che, a costo di spendere 600 euro, quando ci siamo sposati abbiamo preso l'unico modello allora esistente che non avesse manopole ma solo bottoni. E scritte in italiano. Scritte anche abbastanza semplici. Mi basta selezionare solo il tipo di tessuto che poi parte il programma automatico. E' la lavatrice che veniva azionata dal cagnolino, nello spot pubblicitario del 2004, e infatti la mia dimestichezza con la lavatrice non sarebbe mai andata oltre quella di un cane.

Subito dopo c'è la macchina da cucire.

E' abbastanza chiaro che ho la mania del faidate. E faccio da me davvero tantissime cose. Ho costruito una libreria, il tavolo-fasciatoio della bambina, una cassapanca. Mi son ridipinta gli infissi nella casa di campagna, ho restaurato il mio vecchio lettino, contendendolo ai tarli, per farci dormire mia figlia.

Ma con l'ago sono sempre stata un disastro, e mi meraviglio di riuscire discretamente nel punto croce. Mia madre ha cercato invano di insegnarmi a lavorare all'unginetto, mia nonna si è arresa subito coi ferri quando ha visto che li impugnavo come coltello e forchetta. Ma l'ho sempre sentito come un limite. Invalicabile ma da valicare.

Mio marito mi ha regalato una macchina da cucire.

Nel remake de "Il padre della sposa" i due fidanzati litigavano alla vigilia delle nozze perché lui le aveva regalato un frullatore e lei era rimasta offesa dall'idea di donna degli anni '50.
Io non mi sono per niente offesa del fatto che mio marito mi abbia regalato una macchina da cucire, anche perché da tempo dicevo che mi sarebbe piaciuto imparare ad usarla... e poi ormai le compri al discount con meno di 80 euro. Infatti è una di quelle, eh! Niente di speciale! Ma per iniziare va benissimo.
Specialmente per iniziare a capirci, per controllare se parliamo la stessa lingua...

I miei recenti incontri virtuali incentrati sul puntocroce hanno rinfuocato questa passione e allora mi son messa in testa che i regalini di Natale li faccio tutti così. Segnalibri ricamati. Pensierini simpatici, economici ma di grande valore (soprattutto considerata la differenza di tempo impiegato per farlo piuttosto che comprarlo già fatto, nonché l'indebolimento progressivo della vista.... ricordate il post di qualche tempo fa? Ecco, non è che adesso ci veda meglio...)

Io e la Sorella (la sua marca significa "fratello", mi sembra carino chiamarla Sorella) oggi abbiamo fatto il nostro primo segnalibro. E' venuto perfetto.
Oddio, l'ho scucito un paio di volte prima di capire come dovevo montare i tre pezzi di cui è composto (tela aida ricamata, tela rigida di supporto, tela di cotone), ma alla fine è venuto grazioso.
Il problema è la rifinitura dei bordi. Credo che domani comprerò un po' di nastrino e lo faccio così, con lo "sbiego" (sono sicura che sia il termine dialettale, ma non saprei come dirlo in italiano).
Appena è finito metto la foto.

In ogni caso, auguri a me e alla Sorella, per il primo lavoro realizzato insieme. Abbiamo capito che basta sforzarci un po' entrambe per capirci.

09/11/07

Punto croce

Quando rimasi incinta mi venne il pallino del punto croce.
Ho ricamato tante cosine per la mia bambina, ma non mi è mai venuto in mente di fotografarle. Il b-HCG da alla testa, si sa...
Così come ogni cosuccia che ho ricamato per il figli degli altri... è inutile, le gravidanze mi rimettono in moto il pallino del ricamo. Così ho ricamato bavaglini, accappatoi, tovagliette... per altri bambini. E non ho fatto fotografie di quei lavori.
Non avevo mai pensato che un giorno mi sarei morsa le mani per non averlo fatto... perché adesso mi sto inserendo (spero di inserirmi) in una piccola comunità virtuale di "ricamine", e mi ritrovo a non aver foto da mostrare... che delusione...

Vabbè, comincio da oggi... credo di aver da qualche parte la foto del primo bavaglino di mia figlia che ho ricamato, e forse anche una foto del pannello tuttotasche coi Peanuts... per lo meno, ho delle loro foto di quando erano nuovi... perché il bavaglino, ormai, son più le macchie indelebili di omogeneizzato di prugna (l'unico che non va via nemmeno con le bombe), e il pannello.... dopo due anni di battaglie con mia figlia... è ridotto maluccio (ma sta ancora in piedi ed in effetti potrei fotografarlo ora, per far vedere il prima e dopo, e magari mostrare la qualità del lavoro, dato che tutto sommato è ancora "vivo" nonostante mia figlia averre iniziato ad appendersi alla tasca grande fin da quando ha imparato a stare in piedi...)

Nuova categoria! Punto croce!

...e speriamo bene! :-)

07/11/07

Beh...

...però è carino! :-)

Dio mio, ci sono caduta!

Quando ho deciso di aprire questo blog, ho visto quanti personalizzano il proprio template e mi sono detta che MAI io lo avrei fatto! Splinder fornisce dei discreti template, avrei scelto il più carino e stop. Mi sarei accontentata.
Basta... sono stufa di essere sempre quella che si sporca le mani di olio e di grasso ravanando dentro il cofano.
E invece no... ci sono caduta... pulita pulita, liscia liscia... Ho "scoperto" un simpatico conto alla rovescia per Natale, e mi son decisa a metterlo anch'io. Già...
E allora mi sono rimboccata le maniche, ho aperto il cofano borbottando parole senza senso... e scraf scraf, stump stump, ravan ravan... clangh! Modificato il template... già che c'ero ho pure cambiato il nome alla sezione link... ed è meglio che faccio subito il logout, prima che mi decida a farmi di sana pianta un template tutto mio....

05/11/07

Mia figlia

Certe volte mi fermo a guardarla e penso: quella è mia figlia. E' carne della mia carne, sangue del mio sangue... le ho dato io la vita. E' mia figlia. Tra pochi anni la accompagnerò a scuola, e le asciugherò le lacrime trattenendo le mie. E poi andrò alle riunioni con le maestre, la accompagnerò alle feste di compleanno e le irlerò nel cuore della notte quando rincaserà due ore dopo il concesso. E poi la porterò in giro a scegliere l'abito da sposa e passerò la notte con lei in ospedale quando partorirà.
Quella è mia figlia. Quella che se ne sta seduta sul divano a farfugliare parole inventate che raccontano la storia di "Tinnippù" sul libro che sta sfogliando. E' mia figlia. L'ho fatta io.

La cosa più bella che abbia mai fatto.

Mio marito mi fa impazzire

Non lo sopporto. Mi dice "Vado in bagno e poi vengo a letto", ed io ad aspettarlo, a letto. Penso che sia caduto nel cesso... invece dopo un'ora e mezza è ancora nello studio, al computer, a controllare se qualcuno gli ha rilanciato l'offerta dell'asta online di un meraviglioso scaccolatore fotonico super accessoriato.

Domani mi addormento. Spengo la luce e dormo.

Trasparenza

Incredibile. C'è voluta un'ora, ma alla fine ce l'ho fatta. Ho pulito il box doccia dal calcare accumulato in almeno 8 mesi.
Sono rimasta meravigliata: il vetro è trasparente. Io ormai ero convinta che fosse satinato, vai a capire perché...
Non è stato facile maneggiare la bambina e il viakal contemporaneamente-ma-in-tempi diversi, ma alla fine ce l'ho fatta.
Domani mattina la mia doccia trasparente, dopo 8 mesi.

02/11/07

Odio le aste online!!!

Nel più noto e usato sito di aste online, faccio sempre fiasco!
Non riesco a spiegarmi come sia possibile che qualcuno riesca sempre a rilanciare un'offerta a 10 secondi dallo scadere dell'asta! Che rabbia!!! Mi hanno soffiato un gioiellino graziosissimo, e sotto i miei occhi! Io lì, a fare F5 F5 F5 e fino a 14 secondi dalla fine ero io la migliore offerente. All'yultimo colpo di aggiorna... ZAK! la sospresona.... Che rabbiaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!

Oh. Non me ne frega niente, nè dell'asta, nè del gioiello se non per il fatto che era carino e me lo stavo aggiudicando per due lire. Ma sta cosa dovevo pur confidarla a qualcuno, e quando l'ho detto alla bambina lei si è messa a ridere. Mi sa che non ha capito...

29/10/07

L'ora solare

Ieri la bambina si è svegliata alle 5, credendo che fossero le 6.
Oggi ha iniziato a rompere le scatoline alle 5.20 e ce n'è voluto per convincerla che era ancora notte... tira e molla, mi chiamava ogni 7-8 minuti, mi dava il tempo di tornare a letto ed in iziare a rilassarmi.... quando arrivava l'abbandono del corpo, quando ero ancora "presente a me stessa" ma non avrei potuto muovere un muscolo, il gradino precedente al sonno.... "Mamma! Buongiorno!"
Che nervi...
Ma che ho fatto di male per meritare una bambina così mattiniera?? Quanto durerà questo periodo di adattamento? Perché l'anno scorso si svegliava alle 7 e mi sembrava troppo presto.... quest'estate ha iniziato a svegliarsi alle 6 e mi sono ritrovata a rimpiangere il periodo in cui dormiva fino alle 7. Ma adesso basta! Non ho alcuna voglia di rimpiangere la sveglia alle 6!!! Mi armo di mazzuolo e al primo segno di risveglio PAM! una botta in testa e via a dormire per almeno altre due ore....

Mi sembra un'altra vita quella in cui potevo dormire quanto volevo..............................

...piccina mia? Ma quando te lo trovi un marito??!

27/10/07

Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.

Spesso ho paura di morire.
Da quando sono diventata mamma, temo per me perché temo per mia figlia senza di me.
Dall'aspetto più pratico (scivolo, batto la testa e muoio... e la bambina che farebbe? Starebbe lì a giocare intorno al cadavere di sua madre finché non rincasa suo padre?), fino a quello più teorico (mi faccio il mazzo ogni giorno per crescere ed educare mia figlia, litigo continuamente con nonni e zii che vorrebbero superviziarla, sovralimentarla, sommergerla di giocattoli inutili... senza la mia opposizione che ne sarebbe di lei?) non ho paura per me, ma per lei.
Ho paura di ammalarmi, di aver bisogno di ricoveri in ospedale... chi le darebbe da mangiare? chi la farebbe dormire? Come le spiegherebbero la mia assenza?

Non sono mai stata tanto apprensiva per la mia salute quanto adesso che sono mamma. Non sottovaluto più nulla, non un colpo di tosse, non un indolenzimento muscolare... Mia figlia ha bisogno di me.

26/10/07

Ritorno a scuola

Era tanto tempo che non lo facevo, mesi, forse anni.
Ho sognato di tornare a scuola e, come sempre in questo tipo di sogni, c'era qualcosa che mi rendeva impreparata.
Avevo cambiato classe, non avevo più la mia compagna di banco, non avevo nemmeno più un banco e, soprattutto, non avevo i libri, nè i quaderni, nè tantomeno sapevo a che punto del programma eravamo arrivati.

C'è stato un periodo in cui era un sogno molto frequente. Lo facevo almeno una volta a settimana e "tornavo" a scuola, per così dire, sempre quando c'era matematica e francese, sempre impreparata e con la paura di essere "inchiummata".

Son passati 10 anni dalla mia maturità, e ancora ho il terrore dell'interrogazione.

24/10/07

Le telefonate di mia suocera

In effetti comincio con un classico: la suocera.
Mia suocera non è male. Potrebbe essere peggio.
Ma quello che son o le sue telefonate.... riesce a darmi più fastidio degli operatori dei call canter di Sky o di Tele2.
Che senso ha, mi chiedo, telefonare per stare a chiacchierare 15-20 minuti *del nulla*!!! ossia del tempo, o di come si preparano le lasagne, o di quanto è stato divertente andare tutti insieme al mare l'estate appena trascorsa, se poi alla fine della telefonata mi dici "Pensavamo di venire a trovarvi tra poco".
Grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!!! Che nerviiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!! Io stavo lavando i piatti e ho smesso per parlare al telefono con te e poi tu mi fai sapere che tra un'ora ci vediamo??? Ma tanto vale che lo dici subito e poi le cose simpatiche ce li raccontiamo di persona!!

Io odio il telefono, per me è uno strumento di emergenza per comunicazioni di servizio e basta. La chiacchiera telefonica la ammetto con persone con cui non ci si sente o vede spesso, o solo in casi particolari, ma non si può pretendere di stare ogni giorno almeno 20 minuti a chiacchierare del più e del meno, non si può.

Faccio una vita piatta, che cavolo pensi che possa essere successo oggi di diverso rispetto a ieri? O peggio ancora... adesso rispetto ad un'ora fa? Eppure ci son stati periodi in cui accadeva anche questo: tre telefonate al giorno da 20 minuti ciascuna... delegate tutte a mio marito: la madre e sua e se la annaca lui. Io odio il telefono e non sopporto quando la gente vive per telefono. Mia suocera è una così: quando è rimasta 4 giorni senza telefono per un guasto, si è sentita persa.
Per quanto mi riguarda, il telefono potrebbe pure scappare con la lavatrice, se proprio vogliono.

Io odio il telefono. E le telefonate di mia suocera. Si era capito?

E alloraaaaaaa!!!

Insomma, basta piagnistei. Basta toni cupi.
Ho la febbre e posso permettermi qualche delirio giustificato.

Da oggi si cambia, da oggi ironia a tempesta!

Mi hanno detto che sono poco ironica, ma secondo me Lucy non è affatto ironica. La cosa grave è che lei si prende assolutamente sul serio. Non conosce l'ironia, conosce solo la schiettezza, la violenza, la presunzione, la prepotenza.

Ma da oggi basta, Lucy ha deciso di cambiare vita: da oggi la prendiamo più alla leggera e allora cominciamo a rimpinguare la categoria dei "sassolini", che fa sempre bene (e al peggio posso sempre dar la colpa alla febbre)

A bocca aperta

Ho il naso completamente chiuso. Sto boccheggiando per respirare, quasi come un pesciolino che cade fuori dall'acquario.
Se deglitusco mi si chiudono le orecchie. Devo avere tutte le vie respiratorie congestionate.
Ecco, ho sbadigliato e mi si è liberato mezzo naso. Ho deglutito e si è richiuso.

Spero di sopravvivere alla notte.

23/10/07

Questo blog non vuole decollare

Sto interi minuti a fissare la pagina vuota. Mi dico che dovrei scrivere qualcosa. Chiudo e mi faccio un giro tra gli ultimi post pubblicati degli altri blogger. Hanno tutti cose più interessanti da dire di me. E pensare che spesso, durante la giornata, mi ritrovo a pensare a questo blog, e già mi figuro il titolo e il contenuto del blog, oppure se mi capita qualcosa di particolare mi dico "Stasera devo scriverlo sul blog", ma poi me ne scordo.

La verità è che mi sento inibita. Le mie parole si perdono nel vortice dei bit. Per il primo minuto sto nella prima pagina degli aggiornamenti, ed entro i primi 5 minuti vengo scaraventata alla pagina 4-5-6, pagine che nessuno sfoglia. Nessuno mi leggerà.
Ma non è la fama che voglio.
E' che mi sento sola, anche qui, e questo è pazzesco. Girovagando negli altri blog ho l'impressione che si conoscano tutti, come ad una festicciola tra amici, ed io me ne sto lì in silenzio, a leggere ciò che si dicono e si commentano. Ogni tanto faccio la mia piccola parte, ma è poca roba. Mi sembra sempre di non aver nulla di intelligente da dire.

Asociale anche in una community virtuale. Solo io potevo riuscirci.

21/10/07

Angelica

E' il nome della figlia che spero di non avere mai. E' un nome bellissimo, molto dolce, antico, poco usato e con un significato di buon augurio (specialmente visto quanto sia stato azzeccato il significato del nome della mia bambina con il caratterino che si ritrova).
Ma spero di non avere mai più figlie femmine, perché è già difficile così, una casa è troppo stretta per due donne, figurarsi tre, quattro e così via.
Il rapporto tra una madre e una figlia femmina è complicatissimo. L'esempio che ho è quello di mia madre. Che abbiamo finalmente smesso di litigare solo quando me ne sono andata di casa. E' incredibile. Anni e anni di discussioni continue, liti, soprusi, dispetti e quant'altro, e poi è stato sufficiente allontanarsi (e nemmeno di molto) per capire che in realtà c'era un rapporto che poteva stare in piedi e filare liscio, o quasi.

No, mai più femmine. Sono pronta anche a due, tre, quattro maschi, ma niente più femmine.

Ma tanto domani sera ricomincio la pillolina rosa della bellezza. Che me ne frega adesso?

20/10/07

Io non sopporto

Non sopporto tante cose.
Non sopporto che mi si tocchi, non sopporto che mi si dia torto senza nemmeno ragionare, non sopporto chi arriva e si prende il merito di una cosa piccola quando io lascio che passi inosservata (leggi: faccio finta che sia dovuta) una cosa grande, non sopporto chi annega in un bicchiere d'acqua, non sopporto chi ostenta la propria sofferenza come se fosse l'unica persona al mondo ad avere il diritto e il dovere di soffrire, non sopporto chi se le va a cercare e poi si lamenta, non sopporto le persone che non curano la propria igiene personale, non sopporto la polvere, non sopporto gli insetti, non sopporto il modo di fare affettato della gente perbene, non sopporto la faciloneria degli ignoranti.

Io non sopporto quando mi si tratta da stupida.

Non sopporto più neanche questo post, quindi lo chiudo qui.

18/10/07

Fluidi e fragole

Oggi ce l'ho col tempo.
Non con il tempo atmosferico, il clima. Anche se, in effetti, se lo meriterebbe visto che ha piovuto sulle magliettine nuove della bambina, sui suoi calzini, i suoi pigiamini e - quel che mi fa più rabbia - sui suoi body intimi... pioggia inquinata, diossina, sabbia del sahara, smog, polvere di marmo e chissà che altro su quegli indumenti che accarezzeranno il corpo della bambina, toccheranno la sua pelle. Lo odio. Me ne sbatto dei maglioni e dei jeans, ma la pioggia, quella bastarda!, dovrebbe risparmiare la biancheria dei bambini e gli slip delle donne.
Ma non ce l'avevo col tempo atmosferico.

Ce l'ho con tempo "cronologico".

Oggi ho deciso di riciclare uno di dodici quadrati di panno-lino in puro cotone 100% che sono nati per la dote di mia madre e sono finiti in quella mia.
Avrebbe potuto cadermi la lingua quando ho chiesto a cosa servissero. Dice: facevano parte del corredo da letto. Per non sporcare le lenzuola quando si fa l'amore, o per pulirsi dopo. Una specie di bidet a secco, insomma. Ma mentre benedivo le nuove possibilità igieniche del giorno d'oggi, mi è esplosa nella mente tutta una carrellata di scernari erotici con protagonisti i miei nonni e quei quadrati di panno-lino. Orrorifico oltre ogni dire.
Ma comunque. Ne ho preso uno ed ho pensato di ricamarlo per farne una tovaglietta per l'asilo per mia nipote.
Mi ha affascinato molto la scatola e la confezione di questi quadrati, ripiegati singolarmente e raccolti insieme con un nastrino azzurro. Peccato che quello più in superficie fosse completamente ingiallito. Ha quasi 40 anni, poverino avrà le sue ragioni. Per 40 anni starsene in una scatola dentro una cassapanca non è il massimo della vita.
Comunque il secondo l'ho scartato, mentre il terzo era quasi intonso. L'ho lavato a mano, l'ho fatto sgocciolare per non guarcirlo e l'ho stirato. Poi mi son messa bella bella con lo schemino per il punto croce, una bordura con delle fragole, coi fiori e le foglie, ho infilato l'ago e...

...non ci ho visto un ca##o.

Io non ci vedo più!!!
Io mi vantavo a scuola i miei 12 decimi certificati dall'oculista!!! Non riesco a distinguere i fili del tessuto.
E' vero che mi ero dilettata stamattina con alcuni stereogrammi, ma non credo proprio che quella "ginnastica" abbia affaticato i miei occhi al punto da non permettermi di fare tre punti di ricamo.
Ho impiegato un'ora e mezza per capire quali "buchi" dovevo contare. Alla fine, esausta, con mal di testa e la depressione, ho recuperato un po' di tela aida. Massìììììììììììììììììììììììììììììì chissenefregaaaaaaaaaaa con le applicazioni in tela aida la tovaglietta sarà più bellaaaaaaaaaaa chi mai potrebbe immaginare che è solo un mezzuccio per non palesare a tutti la mia cecità?

Dopo che ho ricamato un'intera fragola mi sono accorta che ho sbagliato un mezzo punto al secondo rigo, che era a tornare e invece io l'ho fatto ad andare.

Io sto invecchiando! Non ho neanche trent'anni e già non ci vedo! Non sono capace di ricamare, nè di decifrare i segni astrusi degli schemini in bianco e nero! Sto invecchiando!

Ho mandato a fanc*lo le fragole, la tela aida, l'ago, il cotone, lo schema, la tovaglietta, l'asilo, i quadrati, e i fluidi organici che i loro cugini di un altro lotto di produzione hanno dovuto asciugare durante tutto il corso della loro lurida esistenza.

17/10/07

Mi manca una valvola di sfogo

E non credo che questo blog possa supplirne la mancanza. A che serve un blog se non a parlarsi un po' addosso, autommiserandosi molto, mostrandosi più oscuri del necessario, appassiti, soli?
Scrivere un blog è come partecipare a quelle vecchie trasmissioni radiofoniche notturne... che tempi!

A quei tempi la mia valvola di sfogo era il diario. E Lorena.
A quei tempi ancora parlavo, ancora qualcuno mi ascoltava, ancora qualcuno lasciava che io parlassi, ascoltandomi.

Oggi io non parlo più.
Ma a dire il vero non parlo più già da un po'.

Ma con chi mi sfogo? Qui?

Bah... si... credo che si possa fare... una sorta di post a puntate, dove in ogni episodio mi sfogo contro qualcuno o qualcosa. Si! Sarà interessante! E forse mi aiuterà a sentirmi meglio a non sentire più la pressione della rabbia che prima o poi farà esplodere letteralmente il  mio corpo. Si, è di questo che ho bisogno! Di parlare! Di sfogarmi! Di SCRIVERE!!!
Ma come non mi è venuto in mente prima!!! Il mio diario! Ho sempre canalizzato con la scrittura i miei disagi verso la loro risoluzione, o tolleranza, a seconda dei casi. Ma come ho fatto a non pensarci prima! Scrivere!

Che pena.

14/10/07

Voglia di un figlio

La casa è piccola, la piccola è troppo piccola, ma mi manca il neonato.
La pelle liscia morbida, i capelli sottilissimi e radi, e quel profumo di latte e di olio delicato. E il pulsare della fontanella, e i miagolii nel buio a chiedere il seno e il calore e la mamma.
Mi manca.
Vorrei ricominciare da capo, da zero, di nuovo. So che adresso affronterei tutto con maggiore sicurezza e padronanza dei gesti. Ma non si può rimandare indietro il nastro, e allora non mi resta che aspettare.
E mandar giù la pillolina rosa.

11/10/07

Oggi è il mio compleaano

E oggi nasce questo blog.