11/11/07

La macchina da cucire

Non so perché, ma con certi affari tecnologici sono una frana.
So usare bene il computer, riesco a dialogare alla perfezione col forno a microonde, non ho paura a prendere in mano il trapano e sforacchiare i muri, quando lavoravo in radio ero una maga del mixer, sostituire una presa è una sciocchezza che faccio ad occhi chiusi.
Ma ci sono certi affari tecnologici con cui sembra che parliamo due lingue diverse.
La regina di questa categoria è la lavatrice. Tanto che, a costo di spendere 600 euro, quando ci siamo sposati abbiamo preso l'unico modello allora esistente che non avesse manopole ma solo bottoni. E scritte in italiano. Scritte anche abbastanza semplici. Mi basta selezionare solo il tipo di tessuto che poi parte il programma automatico. E' la lavatrice che veniva azionata dal cagnolino, nello spot pubblicitario del 2004, e infatti la mia dimestichezza con la lavatrice non sarebbe mai andata oltre quella di un cane.

Subito dopo c'è la macchina da cucire.

E' abbastanza chiaro che ho la mania del faidate. E faccio da me davvero tantissime cose. Ho costruito una libreria, il tavolo-fasciatoio della bambina, una cassapanca. Mi son ridipinta gli infissi nella casa di campagna, ho restaurato il mio vecchio lettino, contendendolo ai tarli, per farci dormire mia figlia.

Ma con l'ago sono sempre stata un disastro, e mi meraviglio di riuscire discretamente nel punto croce. Mia madre ha cercato invano di insegnarmi a lavorare all'unginetto, mia nonna si è arresa subito coi ferri quando ha visto che li impugnavo come coltello e forchetta. Ma l'ho sempre sentito come un limite. Invalicabile ma da valicare.

Mio marito mi ha regalato una macchina da cucire.

Nel remake de "Il padre della sposa" i due fidanzati litigavano alla vigilia delle nozze perché lui le aveva regalato un frullatore e lei era rimasta offesa dall'idea di donna degli anni '50.
Io non mi sono per niente offesa del fatto che mio marito mi abbia regalato una macchina da cucire, anche perché da tempo dicevo che mi sarebbe piaciuto imparare ad usarla... e poi ormai le compri al discount con meno di 80 euro. Infatti è una di quelle, eh! Niente di speciale! Ma per iniziare va benissimo.
Specialmente per iniziare a capirci, per controllare se parliamo la stessa lingua...

I miei recenti incontri virtuali incentrati sul puntocroce hanno rinfuocato questa passione e allora mi son messa in testa che i regalini di Natale li faccio tutti così. Segnalibri ricamati. Pensierini simpatici, economici ma di grande valore (soprattutto considerata la differenza di tempo impiegato per farlo piuttosto che comprarlo già fatto, nonché l'indebolimento progressivo della vista.... ricordate il post di qualche tempo fa? Ecco, non è che adesso ci veda meglio...)

Io e la Sorella (la sua marca significa "fratello", mi sembra carino chiamarla Sorella) oggi abbiamo fatto il nostro primo segnalibro. E' venuto perfetto.
Oddio, l'ho scucito un paio di volte prima di capire come dovevo montare i tre pezzi di cui è composto (tela aida ricamata, tela rigida di supporto, tela di cotone), ma alla fine è venuto grazioso.
Il problema è la rifinitura dei bordi. Credo che domani comprerò un po' di nastrino e lo faccio così, con lo "sbiego" (sono sicura che sia il termine dialettale, ma non saprei come dirlo in italiano).
Appena è finito metto la foto.

In ogni caso, auguri a me e alla Sorella, per il primo lavoro realizzato insieme. Abbiamo capito che basta sforzarci un po' entrambe per capirci.

2 commenti:

yersiniapestis ha detto...

la mia macchina da cucire me l'ha regalata mio padre....se una persona qualsiasi mi regalasse un qualsiasi aggeggio per fare il fai da te, sarei la persona più felice di sto mondo!!!


è sempre bello scoprire che al mondo esistono altre donne che sanno usare un trapano, o altri aggeggi!!!

in bocca al lupo con la macchina da cucire, se hai bisogno di qualche consiglio,ci sono!!

venusinfur ha detto...

Mia nonna era una sarta e quando ero bambina mi faceva dei vestiti meravigliosi.Così qualche giorno fa io e mia madre abbiam trovato in un centro commerciale una macchina da cucire molto semplice che costava anche pochissimo,e sperando in qualche predisposizione al cucito abbiamo provato a tradurre il libretto di istruzioni.

La vedo dura, la vedo mooolto dura!!

ps: spledida la storia di santa rita =D vediamo dai al mio primo esame farò un 'offerta a san giuseppe da copertino,speriamo bene!!!