31/01/08

Un cane, un gatto, un cucco e un chiù

Studiavo DAMS. Amavo visceralmente l'opera lirica e mi meravigliavo di rimanere affascinata dalla musica vocale del '400-'500.

Oggi è "giovedì grasso" e mi sono ricordata di un brano incredibile, scritto da Adriano Banchieri come parodia delle composizioni della sua epoca. Una specie di Checco Zalone di 500 anni fa.

Ve la faccio ascoltare









E vi metto anche le parole:

Da: "Festino della sera del giovedì grasso, avanti cena"

Capricciata e contrappunto bestiale alla mente
Adriano Banchieri

Nobili spettatori,
udrete or ora
quattro belli humori:
un cane, un gatto,
un cucco, un chiù, per spasso
far contrappunto a mente
sopra un basso.

Fa la la la...

Cucco: Cucù, cucù
Chiù: Chiù chiù
Gatto: miau, miau
Cane: bau, bau

Basso: Nulla fides gobbis
similiter est zoppis.
Si squerzus bonus est,
super annalia scribe.

Fa la la la...


 




Mi sale la commozione, nonostante si tratti di un brano satirico. Mi ricordo chiaramente la prof. di Forme di poesia per musica, i miei colleghi, e in special modo la mia collega C. che studiava da soprano ed aveva una gran bella voce, ma un cervello troppo semplice. Prima o poi farò un post sui miei ex colleghi di università: c'erano personaggi indimenticabili.

Ma tornando ad oggi: comincia il carnevale. Mettiamo mano ai coriandoli e via!

1 commento:

tarta1 ha detto...

nostalgie scolastiche?

mano ai coriandoli OPPPPLA'

va meglio?

Ornella oggi rincretinita