29/02/08

Buongiorno Luna

Questo è il titolo del mio romanzo inedito.
Ho avuto un discreto successo con la mia proposta, leggendo i vostri commenti, e questo mi ha fatto fare alcune considerazioni. Per prima cosa mi sono posta una domanda:

Cosa voglio, veramente, per ciò che scrivo?

La risposta è stata semplice, ingenua e molto tenera, nella sua banalità: che venga letto.

Non mi arricchirò pubblicando libri, nessuno riesce a campare di questo mestiere, a meno che non sia uno scrittore "famoso" e appoggiato da una importante casa editrice e da un sostanzioso battage pubblicitario.
Camilleri vende milioni di libri anche solo a pubblicare i suoi temi della quinta elementare, e stessa cosa vale per una serie infinita di scrittori.
Una Pinca Pallina come me non se la fila nessuno. Chiaramente, le case editrici "grandi" ignorano gli scrittori emergenti, a meno che non vengano loro segnalati dall'angezia letteraria di fiducia (e lo scrittore deve pagare l'agenzia per avere questo tipo di assistenza insieme ad altri servizi). Le case editrici più "scafazzate", ovviamente, si prendono il carico di pubblicare un libro solo se l'autore contribuisce economicamente ("Ballerina Scalza", nel 2002, mi è costato mille euro tondi).

Ripeto, chi pubblica l'elenco delle bollette del telefono di Bevilacqua, vende sicuramente centinaia di migliaia di copie, chi pubblica Lucy Van Pelt, ha la speranza di vendere quella 50ina di copie che compreranno i suoi amici e parenti (questa la tiratura del mio precedente romanzo....).

Potrei, adesso, sfogarmi sulla pessima qualità di lettori che ci sono in Italia: non sono solo le case editrici, ma è soprattutto il pubblico a lasciare a desiderare. Tutti compreranno 22 euro di raccolta delle liste della spesa di Baricco degli ultimi 25 anni, ma nessuno ha comparo 4,65 euro di romanzo scritto da me, a parte gli invitati alla presentazione del libro.
Ma dicevo che *potrei* dilungarmi su questo argomento, ma non è ho voglia adesso.

In questo "ambiente" va così, ed io - ho realizzato - ho solo voglia che qualcuno legga quello che scrivo, e che magari mi dica che si, d'accordo, non è certo il capolavoro della letteratura contemporanea, ma "l'ho letto in un paio d'ore e sono state due ore piacevoli". Questo voglio.

Creerò il pdf e lo pubblicherò su questo blog, non a puntate, ma tutto completo.
Però, prima, un'altra "limatura" gliela do. Per rispetto ai miei nuovi lettori.

State all'erta! :-)

27/02/08

Sonno interrotto

"Mamma guardiamo le fotografie?" mi chiede mia figlia, alludendo ad un piccolo album "alla sua portata" che racchiude una dozzina di fotografie che mi ritraggono nella mia vita precedente.

Ci sediamo sul divano, e mi beo dei suoi commenti, mentre sfoglia l'album e indica le fotografie:
"Guarda! La mamma quando era piccola!..... Guarda! La mamma vestita da zorro!".... Guarda! La mamma con un gattino in braccio!...." e così via.
Arriva all'ultima pagina e ricomincia, almeno tre o quattro volte, tanto che mi viene la tentazione di mettere il cervello in standby per qualche secondo. Socchiudo quasi gli occhi....
"Guarda, la mamma quando era al mare!"
La voce di mia figlia comincia a diminuire di volume
"Guarda! La mamma con lo zio T!"
Forse mi sto addormentando.... non devo, non posso...
"Guarda! La mamma che suona il pianoforte!"
La vocina è sempre più lontana e sempre più pesanti mi sembrano le palpebre...
"Guarda! La mamma con il nonno S!"
Devo sforzarmi di non addormentarmi.... ma come...?
"Guarda! Lo zio T con un cane!"
Ormai sto per abbandonarmi a Morfeo. Una lotta persa con disonore.......................

...ma all'improvviso faccio un salto.
"Guarda! La mamma quando era giovane!"

Sto cercando di convincermi che l'abbia detto apposta per svegliarmi.

26/02/08

Caro collaboratore...

Snoopy-scrittore è sempre stato il mio idolo. Ho sempre amato la sua "convinzione", la forte stima nelle sue (pessime) capacità di scrittore.
C'è una serie di strisce sulle lettere di rifiuto da parte degli editori ai quali manda il suo romanzo "Era una notte buia e tempestosa" (che alla Baldini e Castoldi hanno avuto la geniale idea di pubblicare sul serio, testo integrale e con tanto di copertina disegnata da Lucy, con le tigri, la ragazza, i pirati e tutto il resto)

Anch'io ho la mia personale collezione di lettere che iniziano con "Caro collaboratore...", ma oggi ne ho ricevuta una che mi è piaciuta più delle altre.
Beh, si, faccio outing: non sono una scrittrice ma ci provo. Ho anche pubblicato un romanzetto nel 2002, e ne ho scritto un altro quest'estate. Ed è quest'ultimo romanzo che sta viaggiando tra gli editori italiani, per ora. Ho ricevuto due proposte di pubblicazione a pagamento, entrambe da circa 1500 euro, ma ho anche contattato una casa editrice che non richiede contributo dell'autore, ed è stata proprio questa a rifiutarlo.
Però lo hanno letto davvero. Mi hanno mandato una scheda dettagliata di tutti i pro (pochi) e i contro (troppi) che hanno trovato nel mio romanzo. Lo hanno letto. Ed è questo che mi stupisce di più.
Nella loro scheda ci sono alcune osservazioni che non condivido, e temo che lo abbiano valutato sotto un profilo non del tutto corretto, ma giuro che tra l'editore di Udine che mi ha detto "Bene brava bis, dammi i soldi e lo pubblichiamo" e l'editore di Lecce che invece mi ha detto "Non mi è piaciuto e non lo pubblicherò e ti spiego anche perché", correrei da quello di Lecce ad abbracciarmelo e baciarmelo!

Non vi metterò più mano (l'ho riscritto da capo 3 volte dopo la prima stesura, nel lontano 1998) e quasi quasi sono tentata di pubblicarlo qui, su questo blog, a puntate. Sono 42 capitoli (ma non preoccupatevi sono capitoli brevi, sono 100 pagine in formato A4, 50 fogli). Con un capitolo a settimana andremmo avanti per quasi un anno...

Ci penserò.

25/02/08

PIF: un gioco a premi

P.I.F. sta per Pay It Forward.


Non è altro che un simpatico gioco al quale partecipa chi ha voglia di dedicare un poco del suo tempo e della propria creatività agli altri... è un gioco "a catena": chi decide di partecipare e vince, pubblicherà a sua volta il gioco sul proprio blog, o sito internet, o anche in un forum e a sua volta farà i regalini per i vincitori e cosi via... Come ogni gioco che si rispetti esistono delle regole e sono le seguenti:


1) Non importa se possedete o meno un blog per partecipare.


2) Le prime 3 persone che posteranno un commento a questo post riceveranno da parte mia un regalino confezionato con le mie mani entro un anno (365 giorni).


3) In cambio per ricevere il regalo dovrete continuare il P.I.F. sul vostro blog, o sito web o spazio virtuale.


4) L'invio del regalo avverrà unicamente se il P.I.F. verrà pubblicato dal vincitore.


Io ho vinto perchè ho commentato il post sul blog di Silvia... allora, fatevi avanti con i commenti!


I miei regalini saranno di cucito creativo (magari anche ricamati), ma mi riservo di "personalizzarli" in base alle preferenze dei vincitori!

23/02/08

La madrina

Ieri sera ho avuto la notizia: battezzerò il figlio di una coppia di amici.
La "nomination" mi ha dato una gioia immensa! Ho già battezzato la figlia della sorella di mio marito, e quando l'ho saputo (che la figlioccia era ancora nella pancia) mi sono sentita un po' incinta anch'io. E adesso un figlioccio, un maschietto! Un altro bambino "ad alta frequentazione" da accompagnare nella crescita.
Sono proprio contenta.


....l'unica perplessità...


....



...ehm...


Quando ho battezzato la nipotina, sono rimasta incinta di una femminuccia *esattamente* una settimana dopo...
...non vorrei che adesso la "maledizione" si ripeta!!
Non che non ne abbia voglia.... anzi, tutt'altro! Ma insomma... sto appena cominciando a "riprendermi" dalla primogenita!
Manderò mio marito a farsi un giro del mondo in 80 giorni! :-)

21/02/08

Missione spannolinamento: compiuta!

E con questo termino il ciclo!
Oggi la mia bambina grande è rimasta sempre asciutta e pulita ed ogni volta che doveva fare pipì me lo diceva, l'accompagnavo e la faceva. Grande!

Quello che ho imparato da questa esperienza e che voglio trasmettere ai posteri:

- Bisogna armarsi di pazienza e spirito di sopportazione. I primi due giorni sono stati un continuo lavare vestiti e avevo le mani spaccate dal detersivo, per non parlare dei mal di schiena e la stanchezza generale.
- Bisogna decidere quando iniziare tenendo in conto che per i primi 4-5 giorni non ci si potrà muovere di casa nè tantomeno distogliere lo sguardo solo un attimo dal cavallo dei pantaloni del moccioso.
- Importante premiare ogni successo e anche insuccesso purché sia stato un progresso. In questi giorni sono usciti fuori tanti libri che aveva ricevuto per il compleanno e che erano ancora nascosti. Ogni volta che c'era un piccolo progresso da premiare l'ho fatto. E nessuna punizione nè sgridate per gli insuccessi. Insomma: si vince sempre.
- Lo stress è soprattutto psicologico perché si passano due giorni a guardare costantemente ogni minimo segnale, reale o apparente che sia, di pipì o altro e a fine serata vi viene il riflesso di calare le mutande a chiunque vi capiti a tiro e si mostri un po' nervoso e insofferente.
- Il  terzo giorno c'è la svolta
- Il quarto giorno è quello decisivo
- La cacca è più complicata, anche dal punto di vista psicologico del bambino, quindi bisogna avere più pazienza e adottare una dieta adeguata
- Considerate il risparmio economico calcolando la vostra spesa media mensile in pannolini e moltiplicatela per circa 6-7 mesi: ecco avete trovato la cifra che potete spendere per farvi un regalo!! ;-)

20/02/08

Missione spannolinamento: giorno 3

Dice: non hai mai scritto 4 post consecutivi solo sullo stesso argomento.
Ebbene, non ho mai vissuto 4 giorni consecutivi facendo sempre e solo la stessa cosa, ossia guardare il cavallo dei pantaloni di mia figlia per scorgere il più piccolo segno "scuro" che dica che l'inondazione sta per accadere.

Oggi è andata decisamente meglio, ma davvero molto meglio. L'ho cambiata praticamente solo una volta in tutto il giorno. Di mattina la portavo in bagno ogni 30-40 minuti e lei ogni 2-3 volte faceva pipì.
Poi, nel pomeriggio, si è bagnata, al solito, dicendomi "Mamma devo fare pipì" mentre la stava già facendo, ma il miracolo è avvenuto subito dopo, quando mi ha detto "Mamma devo fare pipì" ed io ho avuto la geniale idea di prenderla per mano e accompagnarla in bagno facendola camminare. Arrivati sul wc aveva le mutandine bagnate solo con una goccia, ma poi l'ha fatta seduta sul wc ed io ho capito che *l'aveva trattenuta* durante il tragitto! Aveva capito che stava per farsela addosso ed era riuscita a fermarsi, avvisarmi, camminare, lasciarsi spogliare e solo dopo lasciarla andare.... pensando anche solo a 24 ore prima è davvero un miracolo.

Stamattina si è anche un po' sbloccata con l'intestino, perché era completamente bloccata e inibita.
A ben rifletterci questa inibizione la viviamo anche noi adulti, nonostante il pieno controllo della situazione. A chi non è mai capitato di soffrire di stitichezza in vacanza? Non abbiamo molto problemi a fare pipì in un bagno "nuovo", ma la "pupù" no, quella è problematica. Ho capito che questo blocco ha le sue radici nell'infanzia. Ma la mia dieta a base di zucchine, lenticchie, verdure e pere frullate darà i suoi frutti e prento mia figlia accetterà anche di farla nel gabinetto.

Che aggiungere? Sono estremamente più rilassata rispetto a lunedì, e infinitamente rispetto a ieri, che è stata davvero una giornata pesantissima.

E' vero. La luce, alla fine del tunnel, c'è.

Penso già a cosa farò coi soldi risparmiati di pannolini.... credo che mi sentirò meno in colpa per gli imminenti acquisti "a punto croce" che sto per fare! :-)

19/02/08

Missione spannolinamento: giorno 2

07:20
"Mamma! Mamma! Devo fare pipì!"
La guardo, giusto per prendere bene la mira, e mi lancio su di lei. La afferro al volo intercettandola lungo la traiettoria in direzione del bagno. Durante il tragitto, fatto a grandi falcate, la spoglio, in modo di arrivare davanti al water già pronta, e la siedo. Quindi riprendo fiato, e scopro che era già tutta bagnata, le mutandine, la calzamaglia, i pantaloni. Anche la mia mano mi restituisce una sgradevole sensazione di freddo da evaporazione di liquido.

07:30
"Mamma! Mamma! Devo fare pipì!"
La guardo, prendo la mira, e mi lancio su di lei. La afferro al volo intercettandola lungo la traiettoria in direzione del bagno. Durante il tragitto, la spoglio e giunte al water la siedo. Riprendo fiato, e scopro che era nuovamente bagnata, le mutandine, la calzamaglia, i pantaloni. Mi sorge il dubbio che sia la mia presa da giocatpre di rugby a fargliela fare mentre corriamo.

07:40
"Mamma! Mamma! Devo fare pipì!"
La guardo e non la vedo. E' nascosta dietro la poltroncina. La scovo e la afferro al volo lanciandomi in una disperata e, purtroppo certamente inutile, corsa verso il bagno. Durante il tragitto, la spoglio e giunte al water la siedo. Riprendo fiato, e non mi meraviglio di scoprire che è completamente zuppa, le mutandine, la calzamaglia, i pantaloni. Mi ripeto mentalmente che è una cosa che va fatta, che è solo questione di tempo e di abitudine e che non c'è nulla da insegnarle perché è una cosa che nessuno può insegnare ma deve scoprilo da se e capire cosa succede e imparare a riconoscere il "prima", e che arrabbiarsi non serve a niente ecc ecc...

Seduta sul pavimento del bagno, mentre lei sfoglia il suo nuovo libro di Pinocchio, mi chiedo tante cose:
1) Perché tutta la fatica la fanno sempre le mamme?
2) Perché in miliardi di anni di evoluzione della specie non è ancora nato un essere umano che nasce già col pieno e consapevole controllo degli sfinteri?
3) Perché mia figlia beve 250 ml di latte a colazione e me la restituisce in comode rate da 30 ml ogni 10 minuti?

10.25
"Mamma! Mamma!"
La guardo, prendo la mira, e mi lancio su di lei. La afferro al volo intercettandola lungo la traiettoria in direzione del bagno. Durante il tragitto, mentre io ho già una mano dentro i suoi pantaloni ed ho appena tirato fuori il suo sederino, lei mi chiede "Lo leggiamo il libro nuovo di Giulio Coniglio?"
La metto a terra, la rivesto. "Certo, tesoro mio"

State attenti a chiamarmi con troppa enfasi. Potreste trovarvi anche voi con le mutande calate dopo nemmeno mezzo secondo.

18/02/08

Missione spannolinamento: giorno 1

Stamattina, tutta allegra, ho detto alla bambina: oggi è lunedì!
Lei non ha condiviso il mio entusiasmo, ma mi ha assecondata.
Ho cercato di fare le cose nel modo più giocoso possibile, sorridendo fino a scoperchiarmi le gengive e attorcigliandomi le dita dei piedi per mostrare calma.

La terza volta che l'ho cambiata ho guardato l'orologio: erano solo le 8.30 del mattino.

In una mattinata ha fatto pipì sette volte: sette. Io avevo comprato 6 paia di mutandine e mi sono ritrovata ad asciugarle col phon man mano che si bagnavano.

E' stata una mattinata davvero pesante... pipì in continuazione... uno spruzzetto, 10 minuti seduta sul water (durante i quali io lavavo i vestiti e si stendevo ad asciugare) per poi rifare un altro schizzo dopo 3 minuti da che l'avevo rivestita.
La prima pipì l'ha fatta da seduta, mentre giocava, non se n'è nemmeno accorta. Alla seconda mi ha detto "Mamma devo fare la pipì" mentre le si rompevano le acque. Poi l'incubo, pipì scarse ma frequenti, e comunque sempre addosso.
Devo ammettere, però, che l'idea di fare il tutto in inverno ha dato i suoi frutti. Il parquet se l'è scampata bene, solo poche gocce perché il più è stato assorbito dai vestiti.
Certo, svestirla non è stato mai facile. Provateci voi  a correre verso il bagno, spogliando una bambina che in quel momento sta perdendo liquidi ed è anche vestita con calzamaglia e pantaloni...!
Però mi sono detta che è lei che deve imparare a trattenerla e rilasciarla al momento giusto, non deve certo servire da addestramento per me, nello spogliarla a tempo di record (anche se devo dire la verità ho fatto grandi progressi nell'arco della giornata).

Ciò che mi ha reso tutto sommato serena è stata la consapevolezza con cui l'ha affrontato. Avevo già provato l'estate scorsa a toglierle il pannolino, ma non aveva ancora la minima idea di cosa accadesse. Oggi l'ho vista convinta. L'ultima pipì interamente addosso l'ha fatta intorno alle 16.30, poi, dopo una mezz'oretta mi ha detto che doveva fare cacca. Io, per non sbagliare, l'ho afferrata al volo e mi sono catapultata in bagno spogliandola durante il tragitto, l'ho messa sulla paperella ed ho aspettato. D'un tratto il miracolo! Lo scroscio della pioggia! La pipì!!!
Giuro che mi sono commossa, e certo può sembrare stupida la cosa in se, ma per me è stato davvero emozionante. Mia figlia ha fatto pipì nel gabinetto! Sta crescendo! Solo una mamma, o chi ha comunque cresciuto bambini piccoli può capire...

Da lì è andato tutto molto meglio di quanto avessi immaginato. Tanti falsi allarmi, per carità, ogni 5 minuti mi diceva di dover fare pipì forse perché sperava che avremmo tirato lo sciacquone ogni volta, ma l'ha trattenuta per più di un'ora e poi l'ha fatta nel gabinetto altre due volte prima di andare a dormire e comunque mai più addosso, dopo l'ultima volta.

Insomma, la serata si è conclusa sotto un manto di ottimismo e fiducia.

Vedremo domani. Temo che il "gioco" perda mordente e cominci a scocciarsi di tutto l'ambaradan, ma sono molto speranzosa per dopodomani.

Si. Ce la possiamo fare. La luce alla fine del tunnel esiste, è chiara e comincia ad intravedersi.
E forse, coi pannolini risparmiati, abbiamo anche la speranza di una 30ina di euro in tasca in più ogni mese.

17/02/08

Spannolinamento

Domani comincia ufficialmente lo spannolinamento di mia figlia. Dice "Ma di solito non si fa in estate?".
Di solito, certo. Ma io non mi comporto con mia figlia come "di solito". Io ho tutta la casa col parquet e non voglio nemmeno immaginare il risultato della somma "parquet in legno merbau, da 40 euro al mq. + pipì di mocciosa". Quindi lo spannolinamento avverrà in pieno inverno, mentre calzamaglie in caldocotone, calzini in spugna e pantaloni felpati della tuta "assorbiranno" ciò che possono durante gli infiniti viaggi che mi toccheranno con la bambina gocciolante sottobraccio verso la meta: gabinetto.
Fosse estate, con le sole mutandine e un leggerissimo pantaloncino corto, il disastro sarebbe di dimensioni immani.

L'ho coinvolta fin dall'inizio nell'operazione. Mercoledì scorso siamo andate "dal mercatino, dove ci sono tante persone e non si tocca niente perché può toccare solo la mamma" a fare scorta di mutandine per micro-culetti, coi cuoricini, la luna, i coniglietti, i fiorellini, e di calzamaglie pesanti.
Le ho detto chiaramente: un giorno ti sveglierai, una mattina, ed io ti dirò che oggi è lunedì, e allora la mamma ti leva il pannolino e non te lo mette più. Mettiamo le mutandine e quando devi fare pipì o cacca me lo dici e andiamo a farla nel gabinetto.
Ha annuito, rassicurante.

Ieri abbiamo anche comprato il riduttore per il water, per evitare che la bambina cada direttamente dentro il cesso al primo esperimento. Anche perché son sicura che avrò i nervi così tanto a fior di pelle che la tentazione di tirare lo sciacquone sarebbe troppo grande, quindi meglio evitare del tutto.
"Hai visto, questa paperella la mettiamo qui, sul gabinetto, così ti puoi sedere comoda comoda"
Ha annuito rassicurante.

La teoria sembra assimilata del tutto.

Ma stamattina le ho detto: "Oggi è domenica, e domani sarà lunedì.... ti ricordi cosa succederà lunedì?"
Risposta: "La mamma mi toglie il pannolino è non me lo mette più mai più e mettiamo le mutandine coi cuoricini e quando devo fare la pipì la faccio nel gabinetto con la paperella e poi tiriamo l'acqua e i pesci scappano che dicono aiuto aiuto c'è la pipì scappiamo e poi fanno la pipì anche loro. Facciamo la prova? No."

Prevedo persistente odore di pipì in casa mia, per i giorni prossimi venturi.

16/02/08

Nella mia vita precedente

Fantastico: ho fatto un serissimo test per scoprire chi ero nella mia vita precedente!




La risposta dell'oracolo: 


Lavoro: Non so come possa farti sentire, ma nella tua vita precedente eri di sesso FEMMINILE ed eri una SUORA DI CLAUSURA ..
Zona: Vivevi nella penisola italica, ai piedi delle Alpi
Periodo storico: a cavallo tra i secoli V e VI
Un breve profilo psicologico della tua vita precedente: Carattere curioso, inventivo, sempre in grado di tener testa alle situazioni più difficili. Talento per il teatro, un attore nato


Beh, certo che sarà stato difficile, per me, fare la suora di clausura con un caratterino vulcanico come quello! Ma poi, nel quinto secolo c'erano già le suore di clausura??
Oh, vabbè, mica voglio mettere in discussione il risultato del test, eh! L'ha detto Merlino in pixel e bit, mica il primo Pincopallino che passava...!

Se volete farvi due risate, ecco il link

15/02/08

Come pesci tropicali, rinchiusi in un acquario

Io: "...non ci indurre in tentazione...."
Lei: "...e liberaci nel mare, amen"

Beh, questa fa il paio con "Prega i peccatori" dell'Avemaria, e l'intrusione blasfema della Vispa Teresa nella nostra parentesi serale di preghierine prima della nanna.

Spero che lassù, nell'alto dei cieli, nessuno ce ne voglia. Io sono troppo una pessima cattolica per non divertirmici, e lei ha solo due anni.

14/02/08

San Valentino

"...la festa di ogni cretino,
che crede di essere amato
e invece è solo fregato"


Questa filastrocca era molto in voga ai tempi in cui facevo le elementari. Beh, un gran bell'approccio all'amore e al romanticismo, per i bambini di 8 o 9 anni, no?



Poi è arrivato il buon vecchio Charlie Brown a compromettere del tutto il mio rapporto con la festa degli innamorati. Ho passato l'adolescenza esattamente come lui, ad aspettare un biglietto di San Valentino che non sarebbe arrivato mai.

Ormai è tutto diverso, ormai la vedo sotto una prospettiva completamente diversa e mi dispiace essere arrivata a questo gradi "di coscienza e conoscenza" solo troppo tardi.

Beh, buon San Valentino, a chi ci crede.

12/02/08

Masticando un bacetto

Oggi mi sento particolarmente ispirata e molto blogger.
Sgranocchio, a fine pasto, uno dei bacetti che ho ricevuto in dono per uno scambio a punto croce in occasione di San Valentino.
Io adoro il cioccolato. Peccato che non ne giri quasi mai in casa.
Beh, qualche volta mio marito compra i Kinder Sorpresa. Noi ci pappiamo l'uovo e la bambina gioca con le sorpresine. La bambina è stata "iniziata" ufficialmente al cioccolato da pochissimo. Io sono sempre stata paranoica con l'alimentazione. Io soffro di svariate e tremende allergie e so che la bambina potrebbe avere ereditato da me la stessa tendenza e allora l'ho sempre tenuta alla larga dagli assaggi selvaggi. Specie di alimenti allergizzanti, come il cioccolato, appunto. Quindi non le fa mai strano sentirmi dire che un cibo non è per lei, e potrà mangiarlo quando sarà più grande. Tanto c'è la sorpresina, che le piace di più.

Buono questo bacetto.... continuo a schiacciare tra i denti gli ultimi pezzetti di noccioline rimasti. Ecco è finito.

Gli altri li divido con mio marito.

I vicini

Inauguro una nuova categoria di post, quella sul vicinato.
I nostri vicini di casa hanno tutti dei soprannomi. Quello di dare soprannomi è una cosa molto frequente dalle mie parti e quasi indispensabile nella mia famiglia, specie da parte di madre. Quindi elencherò qui di seguito i nostri vicini di casa, ma con "vicini" intendo semplicemente gli abitanti della mia stessa strada o di quelle vicine, visto che abito in un vicolo del centro storico, dove i palazzi sono alti 2 piani e abitati da una sola famiglia.

- La "Signora". E' la signorina che abita al pianterreno, nel mio stesso edificio, ma lei ha la porta direttamente sulla strada, quindi non dividiamo assolutamente nulla, a parte il marciapiede. Vive da sola con almeno 3 cani. Vive in uno stato di degrado incredibile, ma è completamente abbandonata dalla famiglia e ignorata dai servizi sociali (nonostante noi stessi abbiamo fatto la segnalazione due volte). E' strana, sicuramente ha un disturbo mentale oltre a quelli fisici. Parla da sola, ha allucinazioni e non si lava mai. All'inizio mi faceva una gran pena, tanto che ho parlato di lei direttamente all'assessore ai servizi sociali, una volta che è venuto per un'intervista nella radio locale in cui lavoravo. Dice che la conoscono ma quando vengono gli assistenti sociali non gli apre e quindi non possono fare niente. Ci vorrebbe l'intervento del fratello, che vive in germania. Oppure dovrebbe accadere un fatto grave, per fare intervenire i carabinieri. Siccome, tutto sommato, è innocua non fanno nulla. Io ormai ho imparato a conviverci, annuisco e le do sempre ragione, e mi dileguo in fretta se mi capita di incontrarla sulla porta. Ho un'infinità di aneddoti tragi-comici che la riguardano... prima o poi li racconterò e forse ho creato questa categoria proprio per farlo.

- Il "Maniaco". E' un tizio sulla 50ina, nipote delle signorine centenarie che hanno la merceria sotto casa mia. Il suo soprannome gli deriva dalla strana abitudine di trascorrere pomeriggi e serate nel magazzino del negozio, durante l'ora di chiusura. A guardarlo ha la faccia di uno che ha preso la licenza elementare alle scuole serali, quindi l'unica spiegazione che abbiamo trovato è che si chiudesse da qualche parte con i giornaletti porno. Ciò che mi infastidisce di più di lui è che posteggia sempre la macchina davanti alla mia porta, ed entrare o uscire diventa fastidioso (il marciapiede è largo 30 cm) e devo sempre chiedergli di spostarla. Ma lo faccio sempre, anche quando ci passerei. E' bello disturbarlo nella sua attività.

- Le "Spagnole". In realtà sono venezuelane. Si tratta di una famigliola che abita di fronte a noi. Un amadre con tre figlie adolescenti delle quali due sono gemelle sputate che si distinguono solo perché una si tinge i capelli rossi e l'altra biondi. Hanno anche un pater familias, ma inspiegabilmente non vive con loro, nonostante vada a trovarle nei fine settimana. Hanno un cane barboncino che è l'ossessione di mia figlia.

- Saruzzo. Non è un soprannome ma temo che sia il suo nome di battesimo. Un brav'uomo, sulla 70ina, che non fa nulla di male nè di strano. A parte il fatto di uscirsene di casa la sera tardi, dopo le 11 e tornare dopo qualche ora.

- Il "Padre di Piera". Una volta lì ci abitava Piera. Poi un giorno Piera è scomparsa ed è rimasto solo suo padre. Che fine abbia fatto Piera non si sa, ma suo padre passa tutto il giorno in casa, affacciato sulla porta della strada a fumare.

- la "Bionda". Abita all'angolo della strada, ma le nostre camere da letto sono attaccate, suo marito tossisce sempre, lei sta in casa sempre coi tacchi alti ed ha lo scarico della lavatrice direttamente sulla strada cosicché, ogni volta che fa il bucato, davanti la mia porta di casa si accumula la schiuma profumata. Non mi da fastidio, perché copre l'odore di cani che esce dalla porta della casa della Signora. La Bionda è una donna di una finezza inimmaginabile (!!!) ed ho sentito uscire dalla sua bocca parole ed espressioni che non credevo nemmeno che esistessero.

I personaggi principali che popolano la mia strada, sostanzialmente sono questi. Poi ci sono i fruttivendoli, la signora Maria, la signora Irene, la vedova del Ricottaro e sua figlia, il calzolaio, quelli del supermercato, il ragazzo della torrefazione, il prete... Fino a qualche mese fa c'erano anche gli "Zipiddi", che abitavano dall'altro lato della strada, ma hanno traslocato (non sopportavano più le campane della chiesa) e non sappiamo ancora chi abiterà quella casa al posto loro. Incastonata sul muro c'è una piccola cripta con la Madonna. Speriamo bene.

11/02/08

La solitudine mi fa uno strano effetto

Finalmente stamattina mio marito è tornato al lavoro, e così rieccomi nella solita routine.

Io sto molto bene da sola, non sono mai stata un animale da branco. Però quando sono sola faccio cose strane.
Stamattina, lavandomi i denti, ho parlato di come un'accurata e costante pulizia del nasino dei bambini riesca a prevenire davvero le malattie.
Mentre andavo a casa da mia madre ho spiegato come l'allattamento al seno influisca sullo sviluppo psicologico dei bambini, rendendoli più inclini alle coccole e alle manifestazioni d'affetto tramite il corpo.
Mentre ricamavo ho raccontato perché ho deciso di interrompere gli studi, di quanto non sia pentita della scelta fatta ma anche di quanto mi piacerebbe riprendere in mano i libri.
Preparavo il pranzo per la bambina e discutevo di come, spesso, il moralismo cattolico in cui siamo nati e cresciuti influenzi negativamente le nostre capacità di formarci un'opinione che sia solo nostra e non sia positiva o negativa in relazione al nostro rapporto con la Chiesa e, conseguentemente, con l'opinione che ha la Chiesa in merito.
Mentre lavavo i piatti ripensavo ai motivi per cui abbiamo scelto le due persone che hanno battezzato la bambina, e quanto io abbia sempre ammirato, specialmente in lui, la capacità di vivere normalmente nonostante una disabilità fisica, il suo non arrendersi ad una gamba che non fa ciò che lui vorrebbe e a quanto importante sia, per me, che questo messaggio venga trasmesso a mia figlia.
Poco prima di mettermi al computer, ho spiegato le mie ragioni a favore dei vaccini, e il motivo per cui, anche se l'anno scorso ci stavo lasciando le penne, quando mi scadrà la copertura antitetanica tornerò comunque a rivaccinarmi, a costo di farlo in ospedale e sotto stretta sorveglianza medica.

Tutto questo da sola.
Bei discorsi a bassa voce. Gesticolando, a volte. Ma con nessun interlocutore reale.

Ecco, la solitudine mi fa questo effetto. Un effetto che, a vederlo da fuori, sembrerebbe negativo. Si penserebbe "Quella ragazza, poverina, parla da sola.... deve aver proprio bisogno di compagnia"
E invece non è affatto così, perché in compagnia non direi mai cose del genere. In compagnia sono più il tipo "Fatti i fatti tuoi, annuisci sempre e dai ragione a tutti, ché non hai le forze per intavolare una discussione, né ti interessa davvero farlo"

Uno dei miei primi post su questo blog parla della mia mancanza di una valvola di sfogo. Ai tempi dell'adolescenza avevo il diario segreto e Lorena, la mia compagna di banco. Adesso ho questo blog e nessuna, dico NESSUNA amica, o compagna di banco o vicina di casa che sia, con cui parlare, scambiare quattro chiacchiere e cose simili.

Io parlo da sola. Soltanto da sola.

Beh, vi ricordo che il nome di questo blog è "Psychiatric Help" e non è detto che sia un'offerta.
Talvolta mi sembra quasi una velata richiesta.

09/02/08

Lo Stregatto

Oggi pomeriggio sono uscita, e tornando a casa ho visto una meravigliosa luna.
Sono salita di corsa a prendere la macchina fotografica per fotografarla


Voglio dedicarla alla mia amica Laura, perché questa luna mi ha ricordato il ghigno dello Stregatto e l'ho fotografata per lei.

Con l'occasione ho anche fotografato un UFO in piena regola, ma ne parlerò in un altro post.

06/02/08

Premiata falegnameria Van Pelt

Occorre fare una premessa che vede il suo inizio nella notte dei tempi. Correva l'anno 2003 e due squattrinati, ma tanto innamorati, ragazzi avevano deciso di metter su casa.
Una vecchia e fatiscente casa di famiglia faceva al caso loro, specialmente dopo che vi erano entrati e vi avevano lavorato i muratori, per ben 11 mesi.
La casa, per fortuna, era davvero piccina, suddivisa in due piani più un soppalco vivibile, dunque davvero pochi i mobili necessari e davvero esigue le spese per l'arredamento: i due ragazzi sapevano e hanno saputo accontentarsi. E vissero felici e contenti. Finché................................

Il soppalco vivibile è interamente foderato da librerie. Persino il divano è addossato ad una libreria e nasconde i libri peggiori, tipo quelli in inglese di Stephen King.
Credo che mio marito non sarebbe d'accordo con la mia affermazione, se la leggesse. Ma chissene.

Sotto spese per la ristrutturazione della casa, il matrimonio e l'arredamento, abbiamo deciso di rimandare a tempi migliori la realizzazione di una libreria a regola d'arte. Al discount c'erano delle librerie da (se non ricordo male) 29 euro ciascuna, e ne abbiamo prese 8.
Sono in truciolato (che oggi per farlo sembrare meno "per disperati" lo chiamano "nobilitato") e le mensole si son piegate dopo pochi mesi sotto il peso immane di libri su libri.

Lo dicevamo da tempo: dovremmo pensarci, prima che ste cose ci cadano in testa.... tanto più che la bambina ha iniziato il self service per i libri (va, scorre i dorsi sugli scaffali, sceglie e prende il libro, per poi chiedere insistentemente di leggerlo o sfogliarlo o come si chiamano i personaggi raffigurati in copertina).
Son di quelle cose che si fanno "per accomodare", rimandando una sistemazione più appropriata, e poi rimangono lì in eterno, in un limbo di provvisorietà.

Però è successo.

Mio marito era al computer, io ero seduta sul divano con la bambina, e l'abbiamo sentito tutti e tre. CRACK.

Uno scaffale ha ceduto. Quel piolino di 1,5 cm che aveva la presunzione di sorreggere i primi 20 volumi dell'enciclopedia del fumetto uscita con Repubblica qualche anno fa, non ce l'ha fatta più. Troppo pesanti.

Mio marito, in tutto questo, continua ad essere malato. Ha una tosse tremenda e basta che si chini per prendere qualcosa da terra che comincia la crisi.
E abbiamo fatto cambio: io sono andata in ferramenta a fare scorta di staffe di acciaio e viti per il legno, e lui ha preparato la cena alla bimba, amorevolmente.

Così, armata di avvitatore elettrico, ho rinforzato tutto il rinforzabile di due librerie, le più "martoriate". All'inizio non è stato facile, dovevo prendere confidenza col l'aggeggio, arginare la curiosità della bambina, fare i conti con la matematica e la livella, ma alla fine è venuto davvero un buon lavoro, ed ora anche a scuoterle le librerie non si muovono di un millimetro.

Alla fine le ho guardate da lontano, con orgoglio. Fare l'uomo di casa è una gran bella soddisfazione.

02/02/08

Travestimento di sicurezza

Io non ho mai capito perché, da piccoli, ci insegnano ad avere paura del dottore e degli interventi medici. Quante volte, da bambini, ci siamo sentiti dire che se non facevamo i bravi ci portavano dal dottore a fare la puntura!
E forse non è mai stato il caso mio, anche perché avevo una zia ed uno zio medici, ma infinite volte sentivo questa frase rivolta ad altri bambini.
Io ho sempre cercato di spiegare a mia figlia che gli interventi medici sono fastidiosi ma efficaci. Mia figlia si lascia fare serenamente il lavaggio dinamico del nasino, quando è raffreddata; si fa mettere la suppostina quando ha la febbre; si fa l'aerosol quando ha la tosse; si fa mettere il ghiaccio quando batte a terra cadendo. Una volta le ho persino messo il mercuro cromo su un ditino perché una pellicina le aveva fatto infezione.
Ho sempre reso tutto un gioco: lo spruzzo nel naso? E adesso nuotiamo! L'aerosol? E' più divertente se lo facciamo davanti allo specchia cantando e ballando. La suppostina? E' fastidiosa, ma fa stare meglio... e poi basta una goccia d'olio che fa plooooooooop! Il ghiaccio? Ne mettiamo uno anche alla bambola. Il mercuro cromo? Se lo mette anche la mamma sul ditino e disegnamo anche una faccina buffa con gli occhi e la bocca.
E adesso è lei stessa a dirmi cosa devo fare, quando sta male.

Mio marito è malato.
Mio marito non ha mai imparato a tollerare gli interventi medici. Mio marito non prende medicine se non quando è in fin di vita. Non si può immaginare quanto un'aspirina possa ledere la virilità di un uomo-macho.

Io non ce l'ho con lui, perché si è ammalato. Piuttosto perché si è trascurato, perché aveva mal di gola già da qualche giorno e se n'è fregato, perché "Tanto sopravvivo lo stesso" e infatti sarà anche sopravvissuto, ma con una non proprio invidiabile qualità della vita.
Da due giorni mi fa saltare i nervi, perché sta abbastanza male da staserene a casa ma non a sufficienza per agonizzare in qualche posto, uno qualunque, purché stia fermo. Da ieri mattina ciondola per casa come un leone in gabbia, e più si accorge di non poter fare determinate cose più diventa iperattivo. Va da un capo all'altro della stanza, si alza, si siede, si corica, si rialza. E parla continuamente. Parla, parla, parla, parla...........................................

Un mio amico ha commentato la cosa: "Bene, vestiti da infermiera sexy e vedrai che starà meglio!"

Che coooooooooooooooooooosa??? Sono appena uscita da un mal-di-gola-tosse-febbre-raffreddore e dovrei anche mettermi mezza nuda per stare in compagnia di un malato febbricitante-tossente-starnutente-iperattivo-logorroico????

Mi travestirò da dottor House, con tanto di barba ma soprattutto di bastone, che non si sa mai...