22/07/09

Il sogno di stanotte

E' il primo giorno di scuola di Matilde. Buio pesto e pioggia torrenziale.
Mio marito è ancora in casa ma ha una discussione con un vicino, quindi se ne va con lui a risolvere qualcosa ed io resto a piedi. Vesto la bambina e le metto l'impermeabile rosa ma facciamo tardi e la scuola è già chiusa, allora - per non farle saltare il primo giorno - la porto in un altro asilo, lontanissimo, che nella mia mente si trova nella zona opposta di Palermo, secondo casa mia.
Arriviamo ed è ancora aperto, ci sono bambini dappertutto e il banco informazioni sembra una reception d'albergo. Chiedo di poter parlare con la direttrice mentre Matilde, attratta dagli altri bambini, si unisce a loro. La direttrice non arriva e mi mandano dalla segretaria.
Salgo scale e percorro corridoi mentre mi ripeto in mente quello che voglio dire: che permettano a mia figlia di passare la giornata con loro, e poi l'indomani se ne va alla sua scuola vera, sperando di riuscire ad arrivare in tempo.
La segretaria è una signora di mezza età che non mi chiede nulla ma mi invita a salire con lei su un'altalena piazzata al centro della sua stanza. Ci dondoliamo e dalle finestra scorgo la grande piazza e nel frattempo spiego alla donna per quale motivo sono lì. Lei tentenna un po' ma io penso che - in ogni caso - mia figlia è già a giocare con altri bambini da un po' di tempo e che in fin dei conti ho ottenuto il mio scopo, anche se ci dovessero chiedere di andarcene.
Scendiamo dall'altalena e torniamo a vedere i bambini. Chiedo ad una maestra di mia figlia e lei fa un faccia dispiaciuta. Entro nell'aula e vedo tutti i bambini che giocano insieme a cerchio e Matilde seduta in disparte a leggere un libro, totalmente disinteressata di quello che fanno gli altri.
La maestra mi dice che la bambina ha difficoltà a socializzare, che sono pure stati fuori nel cortile a giocare ma lei, dopo un entusiasmo iniziale, si è stancata ed è rimasta da parte a guardare e a farsi i fatti suoi. Inoltre l'ha anche "misurata" ed ha scoperto che ha una gamba più corta dell'altra. Quando le chiedo "E di quanto?" lei mi risponde "Quasi 10 centimetri".
Matilde mi vede e mi si avvicina zoppicando vistosamente ed io mi chiedo come abbia fatto non notarlo mai prima di quel momento. Le dico che è arrivata l'ora di tornarcene a casa e lei mi segue tranquilla.

Poi mi sveglio.

Qualche volontario che lo "smorfia"? Giurin giurello che se vinciamo divido con tutti! :-D

6 commenti:

Trasparelena ha detto...

ehm, che dire? ansia!!!

utente anonimo ha detto...

Mangiato pesante????

Lara

lauraricama ha detto...

Mamma mia, è peggiore di quando ho sognato di iscrivere mia figlia al Liceo Umberto I per nn perdere il posto... e lei andava ancora in IV elementare!

lucyvanpelt78 ha detto...

si, ma io voglio sapere i numeri da giocare al lotto!!

utente anonimo ha detto...

cambia spacciatore.....io non so smorfiare...però riconosco un acido scaduto;) ciao, D.

moonsweet ha detto...

@.@