08/01/10

La mia dottoressa

Oddio ora sembra che io sia circondata da dottori incompetenti, oppure che abbia la presunzione di volerne sapere di più dei medici... Non è affatto così, semplicemente vivo costantemente sotto l'egida della frase "Capitano sempre tutte a me".

La mia dottoressa, parlo del cosiddetto "medico di base", è tutto sommato giovane ed ha "ereditato" l'ambulatorio e i pazienti dalla vecchia dottoressa che mi aveva seguita dalla nascita mia fino a poco prima della nascita di Matilde: mia zia.

Sull'argomento "Avere un medico in famiglia è la peggiore disgrazia che possa capitare" aprirò tutta una sezione a parte, prima o poi. Tanto ormai che non gioco più a Country Story ho tanto tempo libero in più.

Quando mia zia andò in pensione raccomandò caldamente a tutta la famiglia (che assisteva per intero fino ai parenti più larghi) di scegliere quella che allora era solo la sua sostituta per quando si assentava. Non era facile opporsi, tanto più che, bene o male, anche la sostituta ci conosceva da un po' di tempo.

Il problema non è tanto l'incompetenza "medica" della ragazza, perché tutto sommato finora non ha mai sgarrato di una virgola (al contrario di mia zia, che anni fa cercò di accopparmi senza riuscirci) però è distratta, è svampita, è sognante... e sbaglia sempre le ricette. Forse non sempre, ma 9 su 10 le sbaglia. Oppure le sbaglia solo a me, questo non so dirlo.

L'ultima è di stamattina: avevo la visita allergologica di controllo (riassunto delle puntate precedenti, io soffro di asma allergica e a fine estate l'allergologa, informata sul fatto che stavo cercando una gravidanza, mi suggerì di farmi vedere ogni tanto, soprattutto nel caso in cui fossi riuscita ad iniziare la gravidanza, per evitare di trascurare situazioni che avrebbero potuto precipitare all'improvviso).

Antefatto: due settimane fa vado a farmi fare la ricetta dalla dottoressa, esco dall'ambulatorio e mi accorgo che non ha segnato l'esenzione ticket per patologia, rientro e lei me la corregge "a mano" apponendo firma e timbro.

Stamattina, arrivo dentro lo studio dell'allergologa dopo aver fatto un'ora e tre quarti di turno e lei, appena vede la ricetta, mi dice che non è consentito correggere l'esenzione del ticket. Testuali parole: "Ma la sua dottoressa non lo sa che queste correzioni non sono valide?"
Capisco che la domanda era retorica, ma mi veniva da piangere lo stesso.

Quindi esco,  avviso tutti quelli che venivano dopo di me "Guardatemi bene, io sto uscendo ma solo perché devo andare a rifare la ricetta, non ho fatto ancora la visita, appena torno entro la prima, sia chiaro!"
Dunque di corsa dalla dottoressa, che mi accoglie col suo solito etereo sorriso beato... "Ah non l'accettano?"

Insomma, alla faccia di tutte le raccomandazioni mi sono fatta una corsa sotto la pioggia e sono riuscita a fare andata e ritorno in meno di 30 minuti, con uno sguardo ho messo a tacere una signora che chiedeva a voce alta ad un'altra "Ma come? Ma ora non dobbiamo entrare noi? Com'è che questa (che ero io ndr) vuole entrare subito se è arrivata ora?" e ho fatto, finalmente, questa visita.

Risultato: sto bene. Devo tornare a metà febbraio prima che inizi la primavera.

Mio commento: che sto bene lo sapevo già. Però mi sento - come dire? - un po' stremata dall'esperienza...

4 commenti:

utente anonimo ha detto...

La prossima volta prima di farti fare la richiesta portati dietro un red bull e glielo fai bere tutto, per 5 minuti le parli del più e del meno e quando vedi che comincia ad agitarsi  le fai scrivere la ricetta...prima comunque accertati che sia mentalmente connessa.
Bacioni, Daniela 

poveromabello ha detto...

Io sono oltre lo stremato per l'esperienza fatta con i dottori proprio in questi ultimi giorni di feste.

moonsweet ha detto...

ma cosa corriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii?!?!?!?!??!?!?!?!?

lucyvanpelt78 ha detto...

E non sono nemmeno scivolata! ;-)