03/03/10

Bianca come il latte, rossa come il sangue


di Alessandro D'Avenia.

Quando ho visto questo libro la prima volta, un mesetto fa, mi ha attratto subito la copertina. Poi il titolo. Ho chiesto a mio marito di comprarlo alla prima visita utile in libreria e così è stato.

All'inizio mi aveva già deluso. Odio i romanzi che sembrano scritti da me, e i primi 3-4 capitoli sembrano Ballerina Scalza... Un 16enne che si esprime come solo i trentenni possono pensare che si esprimano i sedicenni.
Non l'ho voluto lasciare perché, comunque, mi incuriosiva sapere cosa mai succedeva nel resto della storia. E la storia cambia, all'improvviso, e anche il linguaggio del protagonista: come se l'incubo che incombe su di lui riesce ad epurarlo dalle banalità linguistiche iniziali.

L'ho letto d'un fiato, rammaricandomi di dover interrompere la lettura per i troppo sonno. Erano secoli che un libro "esordiente" non mi prendeva così.

Ho fatto tutta la seconda metà del romanzo con il groppo in gola, e alla fine ho pure pianto, sul serio, lacrime vere che mai, e ripeto MAI mi era successo di PIANGERE con un libro.
E soprattutto, non è per colpa degli ormoni.

E' per colpa della storia, dei miei 16 anni e dell'incredibile similitudine tra le vicende narrate e ciò che mi è successo a quell'età.
Mi ha fatto pensare ad Andrea. Con l'unica differenza che tra noi due non c'era nessuna Beatrice di mezzo e alla fine è stato lui a morire.
Sono passati 10 anni, accidenti, e a me è bastato leggere di un abbraccio perfettamente combaciante per ricordare quanto alla perfezione combaciassero i nostri abbracci, 15 anni fa.
Sono passati 10 anni e sono ancora capace di piangere a dirotto per lui.
Il buco che c'è nel mio cuore non si è sanato e non accenna a farlo. Mi sa che devo davvero arrendermi all'evidenza: posso coprirlo, nasconderlo, fingere che non esista, ma lui starà sempre lì, non si chiuderà mai, non guarirà mai, e probabilmente anche tra 50 anni sarò ancora capace di piangere a ripensarlo.
Ecco perché non chiamerò mai nessuno dei miei figli  "Andrea".

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