28/05/13

Mio nonno

Mio nonno è morto ieri.

Non posso dire che fosse "il mio nonnino adorato" perché di coccole e tenerezze, da lui, non ne ho ricevute mai. Quando ero piccola, anzi, mi faceva anche un po' paura, con quella sua espressione burbera e sempre in procinto di rimproverarti per qualcosa.
Però era il mio mito. Un mito vivente.
Se penso che per ora l'umanità sta piangendo Little Tony mi viene da ridere, perché non sa, l'umanità, quale grande tesoro ha perso con la scomparsa di mio nonno.

Mani enorme, tozze, dita grosse che non riuscivano a digitare un numero di telefono sul tastierino del cellulare ma che erano capaci di una precisione millimetrica nelle saldature, negli incollaggi, nei lavori di elettronica.
Una mente sempre viva, sveglia, curiosa, avida di imparare. A poco meno di 80 anni aveva iniziato a usare il oc e c'erano cose che sapeva fare meglio di me. L'ultima volta che l'ho visto vivo e in salute, si riproponeva di farsi regalare da un amico i suoi apparecchi per l'udito dismessi, perché voleva smontarli e vedere come funzionavano, per capire cosa c'era dentro. La sua curiosità di sapere e smanettare aveva - ovviamente - subito un duro colpo dall'avvento dei chip. I "francobolli" li chiamava lui. Lui che quando a mia madre s'è rotta la tv LCD ha chiesto "Ce l'avete la scheda tecnica?", per con le valvole termoioniche e i transistori lui ci giocava meglio che se fossero stati i lego.

Se n'è andato con un gran botto. Ma d'altronde non aveva mai saputo nemmeno vivere in silenzio, figurarsi morire.
Un ictus, una ventina di giorni fa, che lo aveva reso completamente perso. E allora io mi dico che è stato meglio così. E' stato meglio ricordarcelo con le sue domande assurde sulle opzioni di Word, sul come si masterizza un dvd e la difficoltà a credere che TeamViewer non si scriva "Twitter" pur avendo alcune lettere in comune, piuttosto che vederlo annebbiato, con lo sguardo vuoto. Totalmente annullato in quella che era la sua essenza.

Gli abbiamo messo un cacciavite in tasca, perché figurati se non trova qualcosa da smontare pure là dove si trova adesso.

7 commenti:

lauraricama ha detto...

:'

Anonimo ha detto...

bello il cacciavite in tasca, siete semplicemente splendidi.
mio babbo, a sua mamma, ha messo qualche monetina per pagare il viaggio a Caronte, molto meno romantico.

Katya ha detto...

Mia sorella ha messo a nostra madre un kit di cucito,con forbicine, aghi e ditale....senza non sapeva cucire. :(

Santarellina ha detto...

Io un nonno lo immagino proprio cosi'... ma non ho conosciuto i miei nonni. Speriamo che gli ultimi tempi siano volati x lui... Ciao nonno!

Anonimo ha detto...

Odio doverlo sapere così, ma d'altronde non ci sarebbe potuto essere altro modo.
Se potessi ti abbraccerei sempre, figuriamoci ora...

LA Santa

poveromabello ha detto...

Da quanto scrivi, sono molto affine a come era il tuo nonno, e mi sto chiedendo come sarò fuori dal tempo quando arriverà la mia ora.
In queste situazioni, oltre per il forzato distacco, soffro molto per la perdita di un riferimento, per l'abbandono che mi lascia solo, stanco e illuso di trovare risposte.
Certamente un abbraccio...
A.

Daniela... ha detto...

Ho letto solo adesso e mi dispiace, tanto.
Solo tu potevi scrivere un post che "sorride mentre piange".
Ti abbraccio forte