26/05/15

Di questo viaggio a Torino

Di quest'ultimo viaggio a Torino ricorderò:

- Lo stress pre-partenza, quando ho dovuto terminare un lavoro in 20 minuti per poi scapicollarmi a prendere le mie figlie a scuola, scapicollarmi a ritirare le iris fritte ordinatemi da mio fratello, scapicollarmi a casa di un'amica, scapicollarmi all'aeroporto, scapicollarmi alla fila degli imbarchi dopo aver sentito chiamare il volo mentre eravamo ancora in fila al bagno delle signore.

- Le liti delle mie figlie sull'aereo.

- Il mal di schiena che ho vinto per aver avuto l'insanissima idea di portare in giro da sola le mie figlie per Torino, la più piccola delle quali è stata per il 75% del tempo fissa in braccio.

- La meticolosità con cui la grande ci ha illustrato ogni vetrina del museo Egizio dopo averne ascoltato la descrizione all'unica audioguida che ci hanno offerto.

- L'emozione e il nodo in gola provato al cospetto della Sindone, che per quanto sia un simbolo di una religione cui non appartengo, è pur sempre un documento storico che emana tutta la sofferenza di quell'uomo - chiunque esso sia stato in realtà - e della terribile e dolorosa morte che ha avuto.

- La meraviglia sempre viva della bellezza della città di Torino, che mi conquista un millimetro di più ogni volta che ci vado, e ora sto anche imparando le strade, e prima o poi mi farà fare una follia, me lo sento.

- L'ebbrezza di guidare due auto diverse e sconosciute grazie a due efficienti servizi di car sharing, e scoprire che il cambio automatico è molto più frustrante di quel che credevo.

- Il mio personale miracolo ricevuto, da una persona inaspettata, in un momento inaspettato, in un modo inaspettato.

- Il baratro del rientro a casa, a tarda sera, con due trolley, una borsa, uno zaino e due bambine assonnate e affamate contemporaneamente, e la certezza che il prossimo viaggio con loro, sarà non prima del 2025.

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