08/06/15

La festa in classe

È stata una gran fatica organizzare, racimolare i fondi, chiedere i permessi, decidere e comunicare data e orario, e comprare l'occorrente e trasportarlo, e metterci il proprio tocco personale rappresentato dall'hi-fi a cui collegare smartphone e memorie USB tramite il computer portatile, per "mettere la musica", ma quella che dicono loro, quella che ti fa sembrare sorella di matusalemme quando non sai chi sia Chiara o Fedez o Moreno o chicchessia. È stata una fatica immane, oggi, mettere in piedi la festicciola per la classe di Matilde.

Però.

Però ho ballato con Carlo, uno dei due bambini "con sostegno", che non aveva mai fatto una piroetta in vita sua e mentre lo facevo volteggiare rideva che nemmeno fosse stato alle giostre, e poi mi ha abbracciato e mi ha detto che quella era stata la festa più divertente della sua vita.

Però quando hanno visto le treccine con lo zucchero, i bambini hanno esultato, e uno di loro mi ha detto " Grazie, Daniela! Le treccine sono le mie preferite. Ti voglio bene! Cioè, vabbè, ti voglio bene a prescindere, comunque, mica solo perché hai comprato le treccine..."

Però tutti si sono messi in fila per cantare, quando hanno capito che tramite il mio smartphone potevamo cercare su YouTube i video di basi musicali e fare il karaoke.

Però molti di loro hanno fatto il turno per avere la mia di dedica sulla loro foto di classe, prima ancora di chiederla ai compagni e agli insegnanti.

È stata una faticaccia, ma quei 19 bambini li porto tutti nel cuore, e sento che per la maggior parte di loro è reciproco.

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