07/07/15

Una precisazione

Dalla mia risposta al commento di Assia al post sulla pelle, potrebbe sembrare che io lavori in un ambiente rigido e freddo. Non è così, per nulla.

La mia "capa" è una delle persone migliori che io abbia mai incontrato, e certamente la più sensibile e onesta tra i datori di lavoro.

La prima cosa che mi ha chiesto, quando ha iniziato a progettare un nuovo modello di borsa in pelle, è stato "Ma poi tu te la senti di cucirla? Non ti crea disagio?".
Io le ho semplicemente risposto che sì, tendenzialmente mi avrebbe creato disagio, ma che mi sarei sforzata di non pensarci.
E così ho fatto.
Sì, mi fa un po' venire i brividi, soprattutto quando dispieghiamo i pezzi interi, ma alla fine tra le mie mani passano quadrati e rettangoli, e mi viene semplice far finta di nulla.
Perché ci tengo a questo lavoro e, allo stato attuale, la mia parte posso farla soltanto in quell'ambito, e di me e delle mie capacità c'è bisogno proprio in quell'ambito. Come dire: posso occuparmi solo delle borse in pelle, e delle borse in pelle posso occuparsene solo io.
E tutto questo, comunque, soprattutto perché non sono così estrema e ottusa come gli altri credono.

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