31/08/15

E così anche io...

...mi sono presa due settimane di ferie dal blog.
Ho nuotato di più dell'anno scorso, ma mi sono abbronzata di meno.
Ho letto più libri e visto più film, ma sono uscita di meno con le amiche.
Ho totalizzato in due settimane un numero di chilometri percorsi guidando io da sola pari alla quantità di chilometri che totalizzo in un anno intero, ma sono andata molto meno in bici, quasi niente.
Ho ri-visitato volentieri Erice e San Vito lo Capo, Milazzo e Messina, ed ho persino calcato il suolo calabro dopo una traghettata dello stretto, fatta per il solo gusto di guardare la Sicilia dall'altro lato del mare, ma nemmeno quest'anno sono riuscita a tornare a Lipari, anche se sono almeno 4 anni che lo desidero.

Ho passato molto tempo con le bambine, ma anche da sola.
Mi sono riposata abbastanza, ma mai davvero rilassata, ché c'è sempre un pensiero, un problema, un'ansia, una paura a cui dedicare attenzione.

Ho cucito, ho ricamato, ho scritto ed ho colorato, per me e per altri, ma di più per gli altri.

Ho ripreso a lavorare e mai, negli anni precedenti, ho desiderato così tanto che ricominciasse la scuola.

Ho scoperto, quest'estate, ma ne avevo già la speranza in primavera, che il mio cuore esiste ancora, ed è ancora capace di pulsare, battere, palpitare.
Ho scoperto di essere ancora capace di amare, e forse questa cosa, già da sola, vale la pena di tutta un'estate.

13/08/15

La fase creativa

Non so se capita solo a me o è effetto collaterale comune, ma quando l'aria si rinfresca a me parte la creatività a mille, la voglia sfrenata di fare, fare, fare... riprendere in mano i lavori interrotti, abbandonati e quasi dimenticati, la voglia di cambiare, di dipingere, di abbattere muri e allargare finestre, di cucire abiti da sposa e trapunte abbinate alle tende, di scrivere in una sola notte la prima bozza del nuovo romanzo, di leggere in una sola mattina quei quattro o cinque libri che mi aspettano sul comodino, di cucinare per un esercito intero, di rimettere ordine nella stanza delle bambine, di appendere quadri alle pareti, di spolverare i lampadari, di ricamare uno strofinaccio a punto filza e di pulire il frigorifero.

Poi il giorno dei temporali estivi combacia col primo giorno del ciclo.
E allora mi spalmo sul letto con la borsa dell'acqua calda sulla pancia e addio.

12/08/15

11/08/15

Il premio "Evoluzione"

Non è stata la prima volta, ma quest'ultima reunion di compagni del liceo è stata la più partecipata della storia, con solo 5 assenti, e la presenza di 4 ragazzi che sono stati tra i primi a partire e con i quali non ci siamo più visti negli ultimi 18 anni.
Come tutte le altre volte, è sempre un piacere immenso rivedersi, raccontarsi gli ultimi 18 anni di vita, ed è bellissimo sentire come non è cambiato nulla nell'affetto e nella stima che ci ha legati.
Non vorrei tornare indietro nel tempo, per niente al mondo, ma a guardarli adesso quegli anni mi sembrano i più lieti e spensierati di tutta la mia vita, i più divertenti, i più complicati.
A fine serata io ho ricevuto un premio.
Il premio per l'evoluzione meglio riuscita e più inaspettata.
In effetti chi mi aveva salutato 18 anni fa, aveva lasciato un rospetto brufoloso e disadattato, mentre adesso, testualmente, "sei proprio donna, a partire dalla cura dell'aspetto fisico fino a una maturità, una simpatia, una rivelazione della tua personalità che prima non c'era"
Mi veniva da replicare che forse erano loro a non vederla, o a non darmi modo di mostrarla, ma va bene così
D'altronde già l'inizio della serata è stato notevole quando, nel salutarmi, uno dei ragazzi con cui ci siamo visti occasionalmente, mi ha detto "Ma tu, ogni volta che ci rivediamo, diventi sempre più giovane!".
E non serve altro ^_^

10/08/15

Come andare in bicicletta

Ci sono svariate attività che, come l'andare in bicicletta, una volta imparate non si dimenticano più, anche a distanza di anni.
Nuotare.
Andare in bicicletta, appunto.
Fare la verticale contro il muro della terrazza, pur indossando la gonna e senza essersi preventivamente riscaldate ("Uao, Angelica! Ma ti rendi conto che mamma figa che abbiamo?!")

E, inaspettatamente, meravigliosamente e sorprendentemente suonare il pianoforte.
(Qualche minuto di esercizi di tecnica, enormi difficoltà a leggere lo spartito, ma arrivare ad eseguire un rigo e mezzo alla velocità richiesta e senza errori, mi hanno fatto pensare che, forse, ce la posso fare)

07/08/15

Datemi un martello...

Problema

Soluzione


(Giuro che l'ho comprato e regolarmente pagato, ma la cassiera ha dimenticato di togliere l'aggeggio antitaccheggio, che peraltro non funzionava, perché non ha suonato all'uscita)

06/08/15

Un anno e mezzo fa

Un anno e mezzo fa iniziava la mia vita da donna separata.
Ma vi ricordate di quando segnavo le settimane e i mesi? Di come sembrava passare lento il tempo?
A guardarmi indietro mi sembra quasi impossibile crede che siamo la stessa persona, quella che all'epoca scrisse questo post, ed io.
Come si cambia, per non morire...! diceva quella. Verissimo.

05/08/15

Lo stalker

Lui: "ciao bellezza
che si dice
finalmente si c ritrova
come ivecchi tempi"
Dopo 10 secondi di attesa durante i quali io non rispondo: "c6"

Ricevendo questi messaggi sulla chat di facebook, la mia faccia dapprima si corruga interrogativa sotto l'onda della domanda "Ma cu è?!"; poi, dopo aver focalizzato il nome e cognome, ovviamente invertiti, proprio come quando si compila un verbale coi carabinieri, ho riconosciuto un compagno delle scuole elementari che, per tutta una serie di ottimi motivi, non ho mai più rivisto dopo l'estate del 1989 (anno della mia licenza elementare) e che, tramite un tortuoso percorso di tag e di foto reperti archeologici riesumati, mi sono ritrovata su facebook.

Prima mi dico che no: "c6", nel 2015, un uomo di 37 anni non lo può scrivere. Quindi gli rispondo, cordiale e sorridente. Ma che bella sorpresa, dopo tutti questi anni, che cosa fai, come stai, stai ancora qui o sei emigrato come l'80% della nostra generazione ecc.
E lui, sgrammaticato oltre ogni immaginazione, risponde e vuole sapere se sono sposata, si dispiace quando gli dico che lo ero ma vi ho posto rimedio, mi dice del suo lavoro, il tutto col verbo avere fisso senza "h" e il verbo essere senza accento, gli spazi tra le parole messi in maniera random, la punteggiatura non pervenuta.

L'ho lasciato asino in quinta elementare e lo ritrovo tale e quale.
Poi lo slancio di audacia.

"e poi
ch e mi racconti
ai modo come vederci
in chat
ai skype
o cam qui
manda numero
che quando o un ritaglio di tempo ti chiamo"

A questo punto io vorrei strapparmi gli occhi con le mie stesse mani.
Cerco di glissare, di prendere tempo, gli spiego che dal telefonino le videochat non mi funzionano bene (bugia) e che non ricordo a memoria il mio nome su skype (verità). Provo a salvare la situazione lanciando un "Sarebbe carino riuscire a organizzare una serata tutti insieme, i vecchi compagni, alcuni sono fuori ma in genere tornano per le vacanze estive", ma lui niente, non demorde e insiste:

"ti posso chiamare
mandanumero
ok stasera ti trovo
daniela
e stato un piacere risentirti"

Lo liquido dicendo che le bambine mi chiamano e ZAK! Disattivo le notifiche di quella chat e ZOMP! lo colloco immediatamente nella lista delle restrizioni.

E poi avverto un brivido, una vertigine. E soprattutto una domanda: ma che min#ia gli passa per la testa alla gente?!

04/08/15

Undici minuti

Mi hanno prestato questo romanzo di Coelho indicandomelo come ispirazione per il cambiamento che si stava verificando in me dalla separazione in poi.
E' la storia di una prostituta, e l'ironia è fin troppo facile: risparmiamocela.

Però, leggendo leggendo, ho capito alla perfezione che cosa intendeva dirmi, su cosa mi invitava a riflettere, la persona che me l'ha prestato, ed è stata una lettura illuminante.

Illuminante sul rapporto che ho avuto col mio corpo per tanti anni, illuminante sul rapporto con gli uomini in generale e col sesso nello specifico. Ma anche con l'innamoramento. Soprattutto con l'innamoramento, e la relazione tra innamoramento e sesso, nella loro coesistenza ma anche nella loro manifestazione separata in situazioni e con persone diverse.

Non sono diventata una fan di Coelho, che ritengo troppo "pretenzioso" per i miei gusti, ma questo mi è piaciuto proprio tanto.
Quando un libro mi fa distogliere l'attenzione dalla pagina perché ho bisogno di soffermarmi a riflettere su ciò che ho appena letto, allora è un buon libro.

03/08/15

Sbagliare i tempi

Penso a quando erano piccola, 10-12 anni. I miei potevano, al massimo, concedersi una cena in pizzeria una volta al mese, insieme ad altri amici con figli, ma per le 22 tutti a casa.

La mia generazione è quella del "si cena a casa e ci vediamo dopo", ma un conto è organizzarsi in questo modo quando si hanno 20 anni, ben diverso è farlo quando se ne hanno 40, con figli piccoli dietro.
E invece no.
Ho scoperto un mondo, Ho ri-scoperto IL mondo, quello popolato dalle stesse persone dei miei 15-18-20 anni, quelli che erano adolescenti insieme a me e che adesso hanno figli.
Li ho visti, la sera, dopo le 23 al pub, coi loro bambini a scorazzare in giro mentre loro, tranquilli, stanno seduti a chiacchierare e bere mojito con gli amici.

Quegli stessi che non capivano, quando io avevo Matilde neonata, come non potessi più fare la stessa vita mondana di prima.
Non lo capivano perché non sapevano, non lo vivevano.

Perché io ho sbagliato i tempi. Io sono stata troppo precone, io ho avuto la prima figlia a 27 anni, quando loro erano ancora in piena adolescenza tardiva e il massimo cui si poteva aspirare era l'area giochi di Mc Donald's.

Invece adesso è tutto diverso. Adesso che io ho le figlie quasi grandi, nei pub e nei locali è tutto un fiorire di aree attrezzate per intrattenere i bambini mentre i genitori si rilassano, ci sono gli animatori, i giocolieri e chi più ne ha più ne metta.

E allora li guardo, ormai sentendomi la più Calimero di tutti i Calimeri, perché ormai fuori da quelle compagnie da parecchi anni, e li osservo mentre ridono, chiacchierano e si rilassano.
E... sì, li invidio anche un po'.