25/09/15

Il biglietto da visita

"Senti Lucy..."
"Dimmi Architetto-con-cui-collaboro"
"È da tanto tempo che ti voglio raccontare una cosa, ma solo adesso, forse, si sta presentando l'occasione. Ti ricordi di quando, un anno fa, tu mi hai contattato per chiedermi di farti lavorare con me? Certo, all'epoca, io non ti conoscevo bene, anche se avevi portato Matilde qui ai laboratori diverse volte. Quando poi ho parlato di te alla Collaboratrice Tedesca, lei che è sempre un po' diffidente e scettica, mi ha detto che sì, una mano in più ci serviva, ma che dovevamo anche stare attente a chi ci mettevamo in casa, per così dire..."
"Naturale"
"E sai cosa le ho risposto io? Le ho detto che era vero che non ti conoscevo bene, ma che conoscevo tua figlia. E per avere una figlia come Matilde significava che eri una persona in gamba".

Mi son venute le lacrime agli occhi, e poi ho fatto due considerazioni.
Di solito è il contrario, di solito si da fiducia ai giovani proprio in virtù della stima per i loro genitori, e a me è successo l'opposto.
Quando penso che le mie figlie sono il mio biglietto da visita non mi rendo conto di quanto sia fortemente vero.

Nessun commento: