29/02/16

In simbiosi con la macchina

Ho aggiustato la mia macchina da cucire, che da ottobre scorso era in quarantena (anche se, in cinque mesi, dovrebbe chiamarsi centocinquantena). Cuciva malissimo, saltando punti e trasportando i tessuti in modo irregolare.
L'ho smontata tutta, l'ho pulita, spolverata, spennellata, lisciata, lubrificata, carezzata e vezzeggiata.
All'inizio ha fatto un altro po' di bizze, ha saltato qualche punto, si è attorcigliato il filo, ha pure rotto due aghi, poi però ha ripreso a cucire alla perfezione.
Era stanca. Era stanca e arrabbiata.
Aveva bisogno di coccole e di sfogare la sua rabbia.

Ecco, anche io mi sento così. E sinceramente spero proprio di riuscire ad accontentarmi delle sole coccole, quando mai arrivassero, perché se devo immaginare di rompere pure io i corrispondenti di due aghi, temo che nel migliore dei casi finirei in galera.

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