20/04/16

L'ansia delle mamme

Squilla il telefonino privato della designer con cui collaboro. È il marito. Lei risponde concitata. Chiude, armeggia col telefono, lo richiama.
Si ritira nel suo studio.
Dopo pochi minuti ritorna in laboratorio e ci spiega che la sua figlia adolescente, al momento a scuola, ha mandato un messaggio sul gruppo whatsapp: "Vi ho voluto bene" seguita da una faccina triste.
Per sincerarsi che fosse una ca##ata, il padre l'ha chiamata, ma lei non ha risposto. Una volta, due volte, dieci volte. Dunque ha chiamato la moglie, che non aveva ancora letto il messaggio.

Seguono sei o sette minuti durante i quali si sono alternati gli stati d'animo in tutte noi presenti, e mamme.
Di sicuro è una sciocchezza.
È pur vero che ha avuto una discussione con la professoressa di italiano.
Non si sa mai cosa passa per la testa di questo ragazzi.
Non risponde al telefono perché la ricreazione è finita.
Magari ha sbagliato gruppo in cui scrivere.
Ma stamattina quando è andata a scuola.era tranquilla?
Certo, con tutte le storie che si sentono in giro.

Dopo 7 minuti la designer si infila in macchina e va a scuola.

Dopo 20 minuti arriva un messaggio della figlia adolescente: "Tutto ok"

Dopo 30 miniti torna la designer con lo stesso aspetto di una che ha partorito per la seconda volta la stessa figlia.
Aveva l'interrogazione di chimica e non si sentiva sicura. Non credeva che i genitori so sarebbero spaventati così tanto. Si è meravigliata del fatto che sua madre l'abbia ri-partorita di nuovo davanti ai compagni, ai professori, ai bidelli e ai cani randagi che gironzolano davanti al portone della scuola. Non pensava, non credeva, non immaginava, si è scusata tanto.

E se nell'interrogazione di chimica non prende 9 c'è pure il resto, aggiungo io.

1 commento:

Daniela... ha detto...

Lucciconi e ansia, piccoli stronzerrimi incoscienti