11/04/16

"T'a stari rintra!"

Quella del titolo era una delle esclamazioni preferite di mio nonno all'indirizzo di mia nonna. Letteralmente significa "Devi restare dentro", ossia "Devi rimanere a casa".

Viaggio a Torino - ottobre 2015: su Palermo e provincia si scatena una specie di tornado che divelle coperture e tettoie in lamiera dai terrazzi, spazza via un intero impianto di gazebo dove una nota pizzeria aveva il servizio all'aperto, piovono tonnellate d'acqua che impregnano e fanno crollare i controsoffitti in cartongesso delle scuole, compresa quella di Matilde e Angelica.
Io devo gestire il panico, il caos e le ansie dei genitori tramite il gruppo di whatsapp.

Viaggio a Torino - dicembre 2015: alla seconda tornata di doppi turni, si scatena una specie di sommossa popolare contro la preside. C'è chi minaccia di ritirare i figli dalla scuola. Io devo gestire il panico, il caos e le ansie dei genitori tramite il gruppo di whatsapp.

Viaggio a Torino - aprile 2016: la sera del penultimo giorno dico "Ma tu guarda, stavolta non mi sembra neanche vero che non è successo niente!". All'alba dell'ultimo giorno, due ore prima di andare in aeroporto, ricevo la telefonata della mia dirimpettia "Lucy, ti hanno rubato il motorino dell'acqua!"


E per un massimo di 50 centesimi di rame che ci avranno ricavato, io ho dovuto spendere 185 euro per comprarne uno nuovo.
T'a stari rintra, diceva mio nonno.

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