24/06/16

Nostalgia figgh'ib*ttana

Vai a fare visita ad una tua amica che ha appena partorito una bambina tutta nuova, e già questa cosa ti aveva fatto salire un po' di malinconia al pensiero che tu... insomma... vorresti... avresti voluto... avresti potuto... ti sarebbe piaciuto... non farai mai più.
Poi, appesa alla porta della sua stanza in ospedale, vedi la locandina dell'associazione per la quale tu lavoravi, della quale sei stata anche vicepresidente per due anni, e che è stata una delle esperienze più arricchenti e devastanti della tua storia personale recente; e la locandina è la stessa, esattamente quella che tu, anni addietro, avevi aiutato a impaginare, e si trova proprio lì, dietro la porta, dove tu stessa l'avevi appesa quando facevi servizio in reparto maternità, ma... non c'è più il tuo nome, non c'è più il tuo recapito. E dei nomi che ci sono scritti, ne conosci solo due.

Tornando a casa ti prende una botta di malinconia paurosa, che quasi guidi con le lacrime agli occhi. Certo, col senno di poi, è facile farsi mille film in testa, pensare che chissà se certe cose non fossero andate come sono andate, e se certe altre si fossero presentate in modo diverso, e se solo tu ti fossi comportata in altro modo, se gli ultimi 3 anni tu li avessi impegnati in un'altra maniera, chissà a quest'ora dove saresti arrivata...
Ma lo sai bene, ci hai lavorato tantissimo su questa cosa, la tua vita va da sola e la si può solo lasciare andare e accettare sempre e comunque ogni nuova sfida, gratificazione o camurrìa che ti porta, senza stare a recriminare il passato che non si può cambiare.

Ma in tanto hai la botta di malinconia.
E altro che "canaglia"...! La nostalgia, il più delle volte, è proprio figgh'ibuttana.

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