10/10/16

Aspettative sul compleanno

Domani è il mio compleanno, compio 38 anni. È da stamattina che rifletto su una cosa, sul mio modo di vivere il giorno del mio compleanno.
Per me è un giorno speciale, lo è sempre stato. È il giorno senza il quale io non sarei qui.
Da bambina era sempre e solo festa, dentro e fuori. Mia madre che mi cucinava il mio piatto preferito, generalmente lenticchie, e poi la festicciola in casa coi compagni, ballando con Fivelandia e Bimbo mix, le brioscine con la Nutella, la coca cola nel bicchiere con la cannuccia, i palloncini da scoppiare per prendere le caramelle all'interno, la torta al cioccolato, le candeline da soffiare e il desiderio da esprimere.
Durante la tarda infanzia (e per me significa fino ai 12-13 anni) il mio compleanno era sempre e solo gioia.

Poi, crescendo, sono cambiata io, ed è cambiato anche il mio modo di viverlo il compleanno. Dall'adolescenza in poi, mi sono sempre aspettata qualcosa di grandioso, che non è mai avvenuto.
E se a 15 anni sognavo la "carrambata" con la visita a sorpresa del mio cantante preferito, a 18 sognavo la dichiarazione d'amore del ragazzo che mi piaceva, ma che non mi si filava manco di striscio. A 20 fantasticavo su performance sessuali con finale di fuochi d'artificio, a 25 confidavo segretamente in un regalo importante che non ho mai più avuto.
Poi mi sono sposata e riprodotta.
Il giorno del mio compleanno è diventato un normale giorno di delirio come gli altri, tra notti in bianco, pannolini, compiti da far fare e tette da tirare fuori a uso e consumo della lattante di turno.
Festicciole ce ne sono state, anche molto piacevoli, specie quelle passate con le amiche creative. Mia madre mi ha sempre fatto la torta.
Ho trascorso un compleanno in viaggio di nozze, altri due a Londra (entrambe le volte che sono stata a Londra è stato in occasione del mio compleanno).
Di cose speciali, insomma, ne ho fatte anche in età adulta, eppure...
...eppure guardo la sera, mentre ripenso alle parole con cui mi ha dato la buonanotte Matilde poco fa "È l'ultima sera in cui ti corichi che hai 37 anni", e mi chiedo cosa mi aspetto, adesso, dal giorno del mio compleanno.
A dire il vero, non lo so. Sento sempre il sottofondo dell'aspettativa alta, di cose speciali, ma subito dietro percepisco il sentore della delusione, della certezza che "cose speciali" non ne accadranno più.
Forse perché, se anche accadessero, non le riconoscerei come tali. O forse perché, crescendo, ho maturato la consapevolezza che non è dall'esterno che arriva "la specialità" del mio giorno.
Domani è il mio compleanno. Il giorno senza il quale io non sarei qui, e tanto basta.
È il compleanno anche di questo blog, che di anni ne compie 9. Fate gli auguri a lui, non a me.

3 commenti:

Angie ha detto...

Se posso permettermi... "la specialità" del tuo compleanno è il fatto che è il TUO compleanno .. sei TU che lo rendi speciale
non esiste nient'altro che questo, a parer mio... quindi...
Auguri, anche se in ritardo....

NonPuòEssereVero ha detto...

Il compleanno è speciale perchè è il compleanno, non c'è un altro motivo.
Io sono un pò fissata e amo il giorno del mio compleanno e mi godo ogni cavolata come e fosse la cosa più speciale del mondo!

Rosa ha detto...

Sei tu che sei speciale Daniela, e lo sei ogni giorno. Una donna e una mamma speciale. Ricordatelo sempre.
Ti penso sempre con grande affetto.
Con grande ritardo...auguri di cuore!
Rosa