15/11/16

Storia di un corpo

di Daniel Pennac.

Non l'ho letto, ma l'ho ascoltato in audiolibro, letto da Claudio Bisio. È stata un'esperienza notevole. Alla fine ho pianto, ma proprio con le lacrime vere, e non è cosa che mi capiti spesso. Ovviamente viene da chiedersi se e quanto abbia influito l'ascolto sull'emozione.
È un bel romanzo, bellissimo. Il diario di un corpo, nella sua crescita e sviluppo, e declino, fino alla morte.
Non sto facendo spoiler. Si viene a sapere della morte del protagonista a pagina 2.
Non è, infatti, un libro che si legge perché è avvincente e si vuole sapere come finisce, perché lo si sa dalla prima pagina il come è il quando finisce. Lo si legge per il gusto di leggerlo, per ritrovare quelle descrizioni dettagliate dei movimenti e delle reazioni del corpo che proviamo anche noi, in prima persona, ma alle quali non facciamo caso. Ogni argomento fa riflettere, fa pensare "È vero, è proprio così anche per me", oppure "No, a me succede l'opposto".
Bello, bellissimo.
Forse il migliore di Pennac degli ultimi anni.

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