14/03/17

Massimo

Massimo era un mio ex. Il mio ex. Il più "ex" di tutti, dato che è stato la storia più seria e duratura prima di quella con Schroeder.
Massimo era molto più grande di me, eppure se la storia è finita non è stato certo per la forte differenza d'età, bensì per il motivo per cui finiscono tutte le storie, ossia che non ci si ama più.
Massimo è stato il mio "primo uomo", se capite cosa intendo.
Massimo è morto qualche giorno fa, per un infarto inaspettato e improvviso, da quel che ho scoperto.

Si dice che da bimbi tutti belli e da morti tutti santi. No, io non potrei mai dire una cosa del genere di lui. Una brava persona - per carità - onesto, educato, tranquillo, ma non me la sento affatto di piangere o rim-piangere nulla. Mi dispiace, senza dubbio. Mi dispiace ancor di più perché - stando a quello che ho avuto modo di sbirciare sulla sua bacheca di facebook, negli ultimi anni sembrava sereno e felice, si era sposato, aveva cambiato casa e città, e persino raggiunto un bel traguardo per la sua carriera. E' morto giovane, in fin dei conti, e sono stata davvero dispiaciuta nell'apprendere la notizia tramite amici di amici di amici, ché io e lui non ci siamo più visti né sentiti dal 2002.

Solo una cosa voglio dire, e mi serve per ricordarlo in modo ufficiale.
Quando stavamo insieme, una volta mi disse che sulla sua lapide avrebbe voluto che fosse scritto che era morto incazzato, perché a qualunque età fosse morto, lui era certo che sarebbe stato incazzato dell'essersene andato troppo presto, che di sicuro non avrebbe avuto il tempo di girare tutto il mondo, di leggere tutti i libri, guardare tutti i film, ascoltare tutta la musica, conoscere tutte le persone.
Ecco. Considerando che non aveva nemmeno 60 anni, incazzato sarà morto di sicuro, perché ancora di più gli è mancato il tempo per vivere tutto quello che avrebbe voluto.
Tutto qui. Voglio ricordarlo così. Massimo, il mio ex, morto incazzatissimo.

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