15/12/17

La finestra di fronte

Ciò che amo di più di una certa corrente di edilizia torinese, sono le finestre enormi che si trovano nei  grandi condomini. Immagino siano costruzioni degli anni'70, quando il boom economico ha permesso un po' ovunque di edificare palazzoni immensi con appartamenti di lusso, con doppia entrata, e saloni di rappresentanza sconfinati.
La casa dove lavoro io è di questo tipo, e lo sono un po' tutti gli altri palazzi della zona. Amo la luminosità di quegli appartamenti, e queste finestre quadrate così grandi che è un peccato coprirle.
Tanto qui sono torinesi, e per loro natura si fanno i fatti propri. Il problema può sorgere, eventualmente, quando la tata è terrona :-D

Dalla finestra della cameretta dei bambini che accudisco, si vede il prospetto laterale di un condominio che appartiene a questa tipologia. In genere a ciascun appartamento corrispondono solo due finestre giganti. Pochissime hanno tende o artifici di copertura (qualcuna ha dei pannelli che simulano le vetrate liberty), ma la maggior parte è aperta, per cui quando scende il buio e si accendono le luci all'interno, non è davvero necessario *volersi* fare i fatti degli altri: basta anche solo passare rapidamente davanti alla finestra e dare uno sguardo fuori per vedere cosa c'è.

Le mie due case preferite sono quella in cui c'è una ragazza che probabilmente studia danza e si esercita tutti i giorni, e un'altra che ha una parete intera di librerie. In quest'ultima la luce viene accesa intorno alle 17, ma non ci avevo mai visto nessuno finora. L'ultima volta, invece, c'era Daniel Radcliffe che rimproverava di brutto il figlio adolescente. E' stato surreale. Sembrava esattamente Harry Potter che si cazziava il povero Albus Severus. E urlava, e gesticolava, e faceva avanti e indietro al punto che per un istante mi sono chiesta che cosa avrei dovuto/potuto fare se lo avessi visto picchiarlo. A un certo punto il ragazzo è uscito dalla stanza e il padre ha mandato un messaggio vocale a qualcuno, poi ha ripreso a passeggiare nervosamente per la stanza e, quando il figlio è ritornato, ha ripreso ad agitarsi.
Poi i bambini si sono svegliati dal loro sonnellino ed io resterò col dubbio di che cosa avrà mai fatto di così grave quel ragazzo per meritarsi una simile sgridata.

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