20/02/18

Tornare a casa

Suona il gong. La ragazza ci chiede: "Come vi sentite?"

Ho scovato un piccolo gruppo di ragazze che si riuniscono per fare una meditazione in cerchio. Io ho praticato meditazione in gruppo per anni, ma da quando sono a Torino non ho avuto modo di frequentare nessun centro, un po' per gli orari, un po' per il senso di colpa a lasciare da sole le mie figlie ancora una volta, un po' - lo ammetto - perché Torino è più costosa di Bagheria. 
Lo faccio a casa, tutte le mattine, ci provo, ma non è lo stesso. Ci sono attività che devono necessariamente essere svolte fuori casa e in compagnia, anche se non sono attività sociali.
Ho scoperto questo gruppo per caso, perché in realtà mi stavo interessando a un corso di pasticceria vegana e un gruppo di studio della filosofia buddista. Si riuniscono a settimane alterne dal lato della città diametralmente opposto a dove abito, ma la fortuna vuole che sia al capolinea di un autobus che ha l'altro capolinea a due passi da me. 50 minuti di tragitto, ma devo prendere solo un mezzo. E a settimane alterne posso anche riuscire a tenere a bada il senso di colpa.

"Io sono stata benissimo. Non praticavo in gruppo da almeno 5 o 6 mesi ed è stato bello ricominciare. È stato come tornare a casa".

Il mio corpo, la mia mente, il mio sé. La mia unica, vera ed eterna casa.

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