10/05/18

La felicità è un compromesso

Dobbiamo accettare l'inesistenza della felicità assoluta e perpetua. Ci hanno cresciute con il sogno del principe azzurro, del mulino bianco e di Cicciobello. Non è così, non funziona così. Ci hanno mentito, ci hanno ingannato per spingerci a cercare sempre oltre, per non accontentarci, per non apprezzare, per garantirci un rinnovato ed eterno desiderio di ciò che non esiste. Per non lasciare mai che ci distogliessimo dall'avida ricerca della felicità.
La felicità non esiste. Esistono momenti di appagamento o luoghi di serenità mischiati nel caos delle nostre vite. Esistono i compromessi. La perfezione non appartiene a questo mondo. Non esiste il compagno perfetto, la famiglia perfetta, il figlio perfetto. Esiste la normalità claudicante, e la sua vera forza sta nell'aiutare e lasciarsi aiutare quando, inciampando, ci si rialza.

Io sono ancora nella fase discendente della caduta. Non ho ancora toccato il suolo, ma già pregusto il dolore dell'urto, il livido dell'indomani. Vedo la terra sempre più vicina, e mi viene quasi da recitare la battuta del capodoglio nella Guida Galattica per gli Autostoppisti, quando tutto si ferma, e invece dello "Splat!", sento che qualcuno mi afferra per il braccio e mi trattiene.

La felicità è un compromesso.
Il compromesso tra uno "Splat!" distruttivo e catartico e il sollievo per non avere altri lividi da nascondere.